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"Fu il mediatore nell’estorsione" La Cassazione: l’arresto va motivato

Un annullamento con rinvio al tribunale di Riesame per motivare l’arresto di Zhou Jili, 44 anni, difeso dall’avvocato Tiziano Veltri, accusato di aver fatto da "mediatore" in una estorsione ai danni di due connazionali. La Cassazione ha rinviato al Riesame di Firenze l’ordinanza in cui erano indicati i "gravi indizi" a carico di Zhou Jili. L’uomo venne arrestato dalla polizia all’interno di una bisca clandestina in via Castagnoli. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Zhou Jili è un personaggio di spicco nella comunità cinese. Rispettato e conosciuto da tutti, sarebbe stato la persona che veniva interpellata ogni volta che ci sarebbero state divergenze fra gruppi contrapposti. L’estorsione contestata al cinese sarebbe legata all’inchiesta della prostituzione negli hotel. La coppia che gestiva le prostitute era stata vittima di una tentata estorsione da parte di due connazionali. All’incontro per mediare la cifra aveva partecipato anche Zhou Jili che, secondo l’accusa, avrebbe fatto abbassare la cifra richiesta da 15mila euro a 6mila. L’inchiesta della prostituzione negli hotel è partita da altre due, ossia dalle indagini sulla sparatoria avvenuta nel luglio del 2018 all’ingresso delle Cascine di Tavola. Sparatoria – è stato ricostruito – avvenuta per la spartizione delle prostitute e alla spedizione punitiva al Wall Art. Le indagini hanno portato ad accertare la presenza di una vera e propria guerra fra bande per la gestione delle lucciole in città. In questo contesto si sarebbe inserita l’estorsione ai danni della coppia che gestiva alcune prostitute. Ora il Riesame dovrà chiarire quale sia stato il ruolo di Zhou Jili. Il difensore chiederà un’altra volta la revoca dei domiciliari.