Frana blocca la 325, niente camion e imprese isolate: “Subito soluzioni o si bloccherà tutto il distretto”

La 325 chiusa crea difficoltà enormi al sistema produttivo. Industriali e artigiani scrivono a Giani e prefetto: "Serve un’assunzione di responsabilità: valutare le proposte sugli interventi infrastrutturali alternativi"

Gli scaffali presi d'assalto alla Coop di Vaiano

Gli scaffali presi d'assalto alla Coop di Vaiano

Prato, 3 marzo 2024 – Il distretto ostaggio di una strada, la Sr 325, di un territorio fragile, come ha dimostrato con l’alluvione del 2 novembre scorso, e adesso di due frane, a nord in località Pusignara e a sud in località Camino. Una frana in bilico sulla 325 e una spada di Damocle dal filo quasi consunto su un distretto tessile che in Valbisenzio concentra almeno l’80% delle tintorie a fiocco. Se si ferma la Vallata, si ferma il resto del distretto pratese con conseguenze anche fuori dalla regione, nel distretto biellese. Fa una certa impressione vedere gli scaffali della Coop di Vaiano presi d’assalto per fare scorta di merce, per il timore di difficoltà di approvvigionamenti.

Un pericolo da tanto, troppo tempo evidenziato dagli imprenditori a tutte le istituzioni competenti, anche con proposte per individuare percorsi alternativi e aggiuntivi per raggiungere ed uscire dai laboriosi territori della Valle. La misura, adesso, è colma. Soprattutto dopo che la Vallata è stata duramente colpita dall’alluvione. I presidenti delle tre associazioni di categoria hanno deciso di mettere nero su bianco con determinazione le preoccupazioni e le richieste. Una lettera congiunta a firma di Daniele Matteini (Confindustria Toscana Nord), Claudio Bettazzi (Cna Toscana Centro), Luca Giusti (Confartigianato Imprese Prato) è partita ieri, indirizzata al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al prefetto vicario di Prato e per conoscenza al presidente della Provincia Simone Calamai e all’assessore regionale Stefano Baccelli per evidenziare le criticità e chiedere risposte non più rimandabili dopo le due frane che "hanno determinato l’ennesimo completo isolamento".

Uno dei rischi è che il distretto venga messo in ginocchio. "Tale situazione sta creando difficoltà estreme in particolare ad alcune fasi ‘a monte’ della filiera senza le quali il ciclo produttivo non può prendere avvio – scrivono – Va ricordato per esempio che la quasi totalità delle tintorie in fiocco sono in Val di Bisenzio e che la compromissione della loro attività ha come effetto l’impossibilità per l’intero sistema tessile di effettuare le sue produzioni". Dall’emergenza alle richieste. "Nell’immediato – si legge – chiediamo la riapertura con la massima celerità di almeno una carreggiata sul tragitto interdetto al traffico" mentre in un’ottica strategica "un’assunzione forte di responsabilità perché sia risolto il problema della mobilità in Val di Bisenzio". Ed è in questa prospettiva che "chiediamo che vengano effettuati interventi straordinari per contenere il rischio idrogeologico e che le molteplici proposte elaborate a oggi circa interventi infrastrutturali alternativi/aggiuntivi alla Sr325 divengano oggetto della massima attenzione; nelle more, che sia prevista una modalità di intervento urgente di ripristino, anche adottando procedure eccezionali, nelle purtroppo frequenti occasioni in cui la circolazione sulla 325 risulti interrotta". Il pensiero dei tre presidenti corre al territorio "che vede oggi un ulte riore peggioramento delle condizioni di sicurezza sanitaria, sociale ed economica che accentuano il sentimento di marginalità di cui soffre e che cittadini e imprese non sentono di meritare".