GIAMPAOLO MARCHINI
Fiorentina

Il sogno oppure il fallimento. Bruges-Fiorentina, partita spartiacque. Italiano si affida a tutti i big

Domani (18.45) la semifinale di ritorno in Belgio. In palio la finalissima che si giocherà ad Atene

Fiorentina a caccia della finale (foto Ansa)

Fiorentina a caccia della finale (foto Ansa)

Firenze, 7 maggio 2024 – “Peccato che non ci posso essere, ma ho la speranza che tutto vada bene. Abbiamo già vinto l’andata e possiamo giocare sapendo che siamo forti e bravi anche noi. Con la massima concentrazione e con il cuore per tutta la partita è possibile portare una gioia a Firenze, ai tifosi e un pò anche a me". Il presidente Commisso chiude con un messaggio chiaro il suo intervento ai canali ufficiali del club viola, prima di tornare negli Stati Uniti. Non c’era bisogno di ulteriori motivazioni, perché la Fiorentina, nella sua completezza, ha bene in chiaro quanto sia determinante la partita di domani in Belgio. Quasi sette mesi in apnea, tra alti e bassi, respirazioni a singhiozzo o boccate di ossigeno, tutto con un solo obiettivo ben vivo nella mente: garantirsi un’altra serata da protagonisti e lottare per un trofeo sfuggito sul filo di lana la scorsa stagione.

La squadra di Italiano ha sulla racchetta il match ball per regalare, appunto, al presidente un’altra qualificazione alla finale della Conference League. Un passaggio, però, tutt’altro che scontato, con la ’serie’ ancora apertissima, seppur con un minimo vantaggio per i viola. Vantaggio sul quale la Fiorentina deve farsi forza, ma senza rinunciare a fare la partita. Se fosse una partita di tennis si potrebbe dire che i viola sono in vantaggio di un break e devono difenderlo fino alla fine, affidandosi non solo al gioco da fondo campo. Ma rispondere ai prevedibili cambi di velocità che il Bruges cercherà di imprimere alla gara. Soprattutto in avvio di partita, trascinati dal proprio pubblico, numeroso e rumoroso. La Fiorentina dovrà provare anche a venire a rete, anche se il ’serve & volley’ deve essere interpretato in modo non scriteriato per non farsi infilare in contropiede, situazione che nella gara di andata ha penalizzato oltre misura i viola, rimettendo in corsa il Bruges, anche in dieci uomini.

Risultato dunque apertissimo nonostante il vantaggio per il gol segnato da Nzola nel momento meno probabile della gara. Quando tutto ormai tutto lasciava presagire ad un pareggio assolutamente bugiardo. Già, perché le squadre sono entrambe costruite per giocare a calcio anche se lo 0-0 non è poi un calcolo remoto. Il pericolo, più che altro, è la Fiorentina stessa che non può e non deve avere calci di attenzione. Italiano lo sa bene e ha insistito proprio sotto questo aspetto.

Gli uomini chiave saranno, uno per reparto, Milenkovic, Bonaventura e Gonzalez. Tutti per motivi diversi tra loro e facilmente intuibili. Il centralone serbo per riscattare un campionato altalenante; Jack per lasciare ancora il segno e Nico per riprendersi il ruolo da protagonista all’interno di una stagione iniziata bene e che ha vissuto momenti non irresistibili. Per non parlare del portiere, con Terracciano titolare, ma con la voglia e la necessità di riscattare la mezza incertezza di giovedì sera. Se non ora, quando?

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