È morta Felicita Donini, insegnate di scienze e matematica molto conosciuta in città per il suo lavoro svolto all’interno della Libreria Cattolica di piazza Duomo. La donna, che aveva 74 anni, è deceduta la scorsa notte all’ospedale Santo Stefano dove era ricoverata per un complicazione polmonare a seguito di un delicato intervento chirurgico. Pochi mesi fa le sue condizioni di salute sono state compromesse da una malattia, poi l’intervento a Careggi, il ricovero e il peggioramento che ne ha portato alla morte. Felicita Donini era molto conosciuta in città non solo perché per anni aveva lavorato alla Libreria Cattolica di piazza Duomo, dove aveva continuato a prestare servizio anche dopo la pensione, ma per il suo impegno attivo nella Diocesi. Aveva gestito a lungo gli alberghi a Carbonin sulle Dolomiti e collaborato nella conduzione della casa per ferie La Versiliana a Marina di Pietrasanta.
Ha anche fatto parte delle Spigolatrici della Chiesa e per un periodo ha militato nell’Azione Cattolica, ricoprendo anche l’incarico di presidente diocesano. Prima di questi impegni in ambito diocesano aveva insegnato matematica e scienze alle scuole medie. A diffondere la notizia della scomparsa di Felicita Donini ieri pomeriggio è stato il nipote Daniele Spada che sulla sua pagina Facebook ha scritto un ricordo della zia. Centinaia di persone hanno lasciato commenti e parole di cordoglio ricordano l’attivissima Felicita. "Ciao zia Fei, tu che sei stata così tanto parte della mia vita, quella più leggera e spensierata. Tu che sei stata la zia di tanti non soltanto la mia", scrive Spada nel post dedicato a Falicita. "Ti ricordo nell’ultima estate passata insieme. Sorridici con il tuo sorriso dolce, lenirà in parte il nostro dolore". La salma di Felecita Donini è esposta alle cappelle del commiato della Misericordia in via Convenevole. Il funerale sarà celebrato questa mattina alle 10 in Cattedrale. Sempre Spada aggiunge: "Chi vorrà portare un saluto in Duomo sarà il benvenuto". Felicita Donini, classe 1947, era nata a Lizzano in Belvedere e si era trasferita con la famiglia in centro a Prato, era da tanto anni parrocchiana di Santa Maria delle Carceri.