REDAZIONE PRATO

Esce Tani, l’arte dei bijoux dal 1958

Bellezza e fantasia nel cuore di Prato. Oggi in edicola in omaggio con La Nazione di Prato la cartolina storica che riguarda Tani

Il negozio Tani

Prato, 8 luglio 2016 - Se artista fa rima con immaginazione e creatività, Mario Tani era sicuramente un’artista. Di quelli che interpretano il proprio tempo, ma hanno anche lo sguardo lungo per anticipare il futuro. L’avventura di Tani Bijoux muove i primi passi nel 1958 in via del Serraglio, prima con l’oggettistica per la casa, poi con la produzione elegante di bigiotteria, cinture e borse. Nel 1961, il trasferimento in via Muzzi dove, negli anni, guidato dal figlio Gabriele Tani e sua moglie Mariangela Agostini, il negozio continua la sua storia di lavoro e fantasia. Domani sarà Tani Bijoux protagonista dell’iniziativa promossa da La Nazione e Confcommercio in collaborazione con Chianti Banca e Comune di Prato che fino al 12 luglio vedrà abbinate gratuitamente al giornale, in tre uscite settimanali (martedì, giovedì e venerdì) le immagini delle attività commerciali che hanno fatto la storia di Prato. Una iniziativa che ha riscosso un successo inaspettato fra i nostri lettori. Per coloro che avessero perso le uscite delle cartoline, sarà possibile chiederle telefonando allo 0574.612411 oppure scrivendo a [email protected]. Le cartoline arretrate, al termine dell’iniziativa, saranno consegnate a tutti coloro che le richiederanno secondo le modalità che saranno comunicate in un secondo momento. «Mio padre era un uomo versatile e interessante. L’estro era ciò che lo distingueva. Guardava il mondo anticipando quello che sarebbe venuto molto più tardi - racconta Gabriele nel laboratorio del retro negozio - In pochi anni il suo talento conquistò tutte le signore. Feste, cerimonie, eventi mondani, tutte le signore venivano qui. Le clienti portavano un campione della stoffa dell’abito, il figurino con il modello e mio padre creava gli accessori per quell’abito, per quella signora. Erano pezzi unici per ognuna». Erano gli anni in cui gli attori che si esibivano sulle tavole del palcoscenico del Metastasio non mancavano una visita al Tani. Lui stesso costumista, attore di tante riviste del Buzzi, amava tutto quello che era eleganza e bellezza. E’ in questo periodo effervescente che Tani, nel 1961, sposta il negozio in via Muzzi.

«L’arredo del negozio fu stupore per tanti- osserva Gabriele – fu realizzato in stile veneziano da un falegname di Pisa, come lo aveva voluto mio padre. Intanto, i complimenti per la sua attività erano fioccati da ogni parte, addirittura da Curzio Malaparte. Appena due anni dopo, però, fummo costretti a rinunciare a quell’arredo e spostarci ancora. Tutti i locali furono acquistati dalla SIP e ci trasferimmo, sempre in questa via». Nel ’77, a soli quindici anni Gabriele entrò a lavorare nel negozio. «Mio padre mi disse: fai e impara. Così mi appassionai al lavoro e non l’ho più lasciato. Fu il babbo invece, nell’85 a soli 55 anni, a lasciarci per una morte improvvisa». Con la moglie Mariangela, Gabriele dagli anni ’80 ha continuato il lavoro attento di realizzazione della bigiotteria e degli accessori in tessuto aprendosi, però, anche a quello che il mercato proponeva con le firme del pronto moda. Fra due anni le candeline da spegnere saranno sessanta. Sessanta anni sempre legati a Prato e alla sua gente. « Dispiace che la città sia diventata più triste, abbia perso i suoi punti di riferimento, si senta smarrita. Battaglie in passato ne ho fatto tante, ora mi sono messo da parte – commenta Gabriele - Essere qui ogni giorno, in un contesto così difficile, è già un contributo per far vivere questa città. Qualcosa deve muoversi, però, non basta la movida della sera. La città deve vivere tutto il giorno ».