“Eravamo in 18 in una cella per 2 persone. Sono fuggita e ho trovato asilo politico”

Lo straziante racconto è quello di Yulya Yukhno, ex prigioniera politica, scappata dal suo paese natio, la Bielorussia. A Prato ha dato vita all'associazione Talaka per aiutare i rifugiati

Yulya Yukhno assieme a Simone Faggi, Antonio Cerqua e Fabio Franchi

Yulya Yukhno assieme a Simone Faggi, Antonio Cerqua e Fabio Franchi

Prato, 19 maggio 2023 - "Eravamo in 18 in una cella per due persone, senza una doccia, senza aria fresca, senza cure mediche, in condizioni disumane. Ma io sono riuscita a scappare e a trovare asilo politico. Adesso voglio fare lo stesso con chi vive la medesima situazione in cui ero io due anni fa".

Lo straziante racconto è quello di Yulya Yukhno, ex prigioniera politica, scappata dal suo paese natio, la Bielorussia, e accolta da Prato nel 2021, così come la città - proprio grazie alla donna - ha accolto nel febbraio scorso una famiglia di rifugiati politici bielorussi composta da sei persone. Per sensibilizzare l'Italia riguardo alle criticità che i suoi connazionali ancora in patria sono costretti ad affrontare, Yukhno ha dato vita all'associazione Talaka ("solidarietà" in bielorusso), che si impegna sul fronte della stabilizzazione dei contatti con l'Italia, dell'integrazione dei rifugiati politici, della difesa dei diritti dei cittadini e della realizzazione di progetti umanitari, culturali e formativi.

Anche a Prato, domenica 21 maggio, si celebrerà la giornata del rifugiato politico in Bielorussia, dedicata a tutti coloro che hanno perso la vita in nome della libertà e della democrazia. Grazie all'aiuto di Cisl e Iscos nel supportare le testimonianze, verrà data voce a chi in questo momento non ce l'ha con una progettualità che cerca di porre al centro dell'attenzione la mancanza dei diritti in un paese non lontano dall'Italia.

"Come amministrazione comunale ci teniamo ad essere cassa di risonanza di una situazione internazionale che ha dei risvolti spietati - ha commentato il vicesindaco Simone Faggi -. I diritti in Europa sono strettamente connessi col nostro vivere quotidiano, ma è bene sensibilizzare rispetto a quello che accade quando si oltrepassano i perimetri europei perché i diritti e i valori che cerchiamo di difendere e tutelare rappresentano un tesoro inestimabile ed estenderli anche in contesti a noi vicini rappresenterebbe un futuro di pace per tutti".

Sulla stessa falsariga l'intervento di Fabio Franchi, segretario generale della Cisl. "E' importante non essere indifferenti rispetto a quello che si sta vivendo in Bielorussia. La Bielorussia è in Europa, non è lontana da essa e l'Ucraina ci dovrebbe insegnare che una politica estera è necessaria per avere una comunità europea accogliente, democratica e libera. Vicino all'Europa, in Bielorussia, oggi c'è un dittatore che imprigiona e nega i diritti e la democrazia al paese e ai suoi cittadini, per cui è nostro dovere sostenere questa battaglia di libertà e democrazia".

L'ultimo intervento è quello di Antonio Cerqua, consigliere delegato Iscos. "Il mondo di Yulya è un mondo che a noi occidentali è abbastanza sconosciuto. Quando l'abbiamo conosciuta abbiamo capito subito l'importanza della causa che stava portando avanti, perché è opportuno far conoscere e sensibilizzare".

Francesco Bocchini