Uccisa dall'ex, Federico mostrò la pistola a due compagni di squadra

Lo sfogo con gli amici: "Lei non mi vuole più"

Federico Zini ed Elisa Amato

Federico Zini ed Elisa Amato

Prato, 28 maggio 2018 - Con il trascorrere delle ore emergono sempre più particolari sugli ultimi giorni di vita di Federico Zini, che proprio ieri avrebbe compiuto 25 anni. L’attaccante, nonostante il campionato del Tuttocuoio fosse finito ormai da qualche settimana e di conseguenza fossero terminati gli incontri quotidiani con la squadra per lo svolgimento degli allenamenti, aveva comunque continuato a vedersi con quei compagni con i quali oltre all’impegno calcistico condivideva anche il divertimento extra sportivo tipico dei giovani di quell’età. Secondo quanto appreso, ad alcuni di loro, almeno un paio, avrebbe mostrato la rivoltella con la quale qualche giorno dopo, con grande sbigottimento e sgomento di tutto l’ambiente neroverde, avrebbe compiuto il folle gesto che ha messo fine alla sua esistenza e a quella dell’ex fidanzata Elisa Amato, di Prato.

Una pistola detenuta legalmente in virtù di un porto d’armi ottenuto molto di recente e per uso sportivo, estratta comunque non all’interno dello spogliatoio o in un contesto calcistico, bensì in forma confidenziale. Sempre stando alle voci che si sovrappongono per cercare un perché alla tragedia, Federico avrebbe rivelato ad alcuni compagni del Tuttocuoio di aver ormai capito che i tentativi di riallacciare la storia con la sua ex fidanzata erano diventati inutili. Mai però avrebbero immaginato un epilogo così intriso di lutto e dolore.

La presidentessa del Tuttocuoio, Paola Coia, ignara invece del fatto che l’attaccante fosse in possesso di una pistola fino a sabato, è ancora choccata dall’accaduto: "Non so darmi pace, non so capire come Federico abbia potuto commettere un’azione simile. Mi sto tenendo in contatto con la famiglia per cercare di avere un quadro più chiaro di come si siano svolti i fatti o che cosa possa aver fatto scattare questa tragedia e contemporaneamente mi chiedo se noi del Tuttocuoio avremmo potuto fare qualcosa per evitarla".

La numero uno del Tuttocuoio però giunge sempre alla stessa conclusione: "Almeno con noi Federico non aveva mostrato alcun atteggiamento strano per tutta la stagione – conclude – Era il ragazzo solare di sempre. Sono stata con lui fino a giovedì, ed era tranquillissimo. Non pensavo che i problemi d’amore potessero tormentarlo".

Ai funerali, la cui data è ancora da stabilire visto che si attende l’affidamento dell’incarico per l’autopsia, il padre del calciatore ha chiesto alla società che sulla bara venga deposta la sua maglia neroverde, la numero 27. Quella di tante battaglie sul campo da gioco.