REDAZIONE PRATO

E Poggio disse addio a Carmignano Viaggio nella storia e nell’identità

Giovedì si sono celebrati i 60 anni del Comune. Alle Scuderie Medicee una mostra fotografica e documentaria

Sessant’anni di Comune e cinque anni di lavoro del Comitato per arrivare al "distacco" da Carmignano. Poggio a Caiano giovedì sera ha celebrato questo anniversario con un corteo dalle Scuderie Medicee al palazzo comunale, al quale hanno partecipato i Comuni della provincia, il presidente della Regione Eugenio Giani e le associazioni. Alle Scuderie Medicee è aperta una mostra che racconta attraverso articoli di giornale e fotografie quel periodo. Notizie e storie che oggi sembrano appartenere ad un tempo molto lontano: ad esempio, quando la Gazzetta Ufficiale riportò l’atto di nascita del Comune, il parroco fece suonare le campane a festa. Il Comitato nacque il 16 febbraio 1957 formato da 41 membri e la relazione (ricostruita poi da Luigi Corsetti nel 1992) fornisce uno spaccato di vita cittadina curioso: "Poggio conta 2 agenzie bancarie con 4 dipendenti e un movimento di cassa giornaliero di circa 4 milioni, un ufficio postale con 5 dipendenti, il posto telefonico pubblico e 40 telefoni privati; stazione carabinieri con un sottufficiale, due graduati e cinque militi, due ambulatori medici, tre dentisti e di altre specialità, farmacia, ambulatorio di maternità e infanzia, misericordia con 700 soci e 2 ambulanze, pronto soccorso e poi un elenco delle attività, dai notai ai bar". Cosa mancava secondo gli abitanti per reclamare l’indipendenza? Gli uffici comunali e l’interesse generale per il miglioramento della frazione che Carmignano non manifestava, ad esempio per la costruzione della scuola media. Comitato e poggesi sostenevano che "la mentalità era accentratrice dei cittadini del capoluogo (Carmignano), gelosi di ogni iniziativa a favore della frazione in ogni tempo e in ogni regime". In pratica, i poggesi volevano sottrarsi al "giogo" di Carmignano ma sotto covavano anche motivazioni politiche che la stampa dell’epoca spiegava con molta accuratezza: nel 1959 un consigliere comunista motivò il suo voto favorevole col fatto che "un domani, tolto di mezzo Poggio, sarebbe stato più facile strappare Carmignano ai democristiani".

Il voto in consiglio comunale per l’autonomia passò a maggioranza in quanto i consiglieri eletti nella frazione di Poggio erano 13 e i rimanenti 17 suddivisi fra le altre frazioni e il capoluogo e alcuni di questi ultimi non erano neppure residenti o domiciliati a Carmignano e quindi "non potevano sentire profondo attaccamento a questa terra". Carmignano aveva, nel 1956, circa 12.300 residenti e al momento della scissione 3000 andarono sotto Poggio e 9000 rimasero su Carmignano. Poggio ottenne un "chilometraggio" di 18.050 metri ovvero la somma della lunghezza delle 27 strade che avrebbero composto il Comune, furono rideterminati tutti i confini. Giacomo Caiani, primo sindaco per due legislature, è forse il più ricordato per lo sviluppo che seppe imprimere alla cittadina e in questa mostra risaltano le occasioni di festa culminate, nel settembre 1966, con l’ottenimento del Civico Gonfalone e la visita del ministro dell’interno Paolo Emilio Taviani. In quell’occasione il Comune non badò a spese: organizzò un rinfresco con 1000 tartine assortite, pizzette, dolci, 10 camerieri a servire per una spesa di 725.000 lire e i fuochi d’artificio costarono 260.000 lire. M. Serena Quercioli