La leggenda racconta che in quel punto cadde una vacca, restando miracolosamente viva, la realtà di questi giorni di pioggia eccezionale porta invece la dolorosa notizia che è caduto tutto il ciglio.
Il "Ciglion della vacca" non c’è più: ad accorgersene alcuni escursionisti che in settimana si sono recati nella valle del Carigiola e hanno provato a risalire, da La Centrale, verso Cavarzano, lungo l’antico camminamento (adesso denominato dal Cai col numero 462 A) che collegava il feudo di Vernio ai possedimenti di Gavigno. Il sentiero, dedicato a Stefano Compiani – agronomo valbisentino morto prematuramente nel 2003 – fa parte di un anello che dal tabernacolo della Tavoletta, lungo la strada che da Cavarzano porta all’Alpe, arriva alle cascate del torrente Carigiola ed è quindi in questo momento interrotto, ma, vista la gravità della frana, la chiusura potrebbe protrarsi a lungo. Primo testimone della caduta, Riccardo Marchi, proprietario del Mulino di Genesio, a La Centrale, che si trova proprio davanti al Ciglion della Vacca.
"E’ venuto giù tutto martedì – spiega Marchi – e al di là del sentiero interrotto, la pericolosità sta nel fatto che il materiale è precipitato nel torrente e lo sta ostruendo. Se non verrà rimosso si rischia la formazione di un bacino". Ad un’alternativa sta lavorando anche il Cai di Prato. "Siamo stati informati del crollo – dice Rossano Rocchi, responsabile della sentieristica – ed è impensabile che i nostri volontari possano ripristinare il sentiero, il danno è troppo grosso. Ma ci stiamo muovendo per capire se l’Unione dei Comuni possono far qualcosa".
Claudia Iozzelli