SILVIA BINI
Cronaca

Due libri anti mafia in sala Banti

Il giornalista e scrittore, Paolo Borrometi (nella foto), condirettore dell’Agi, presidente di Articolo21 e consigliere nazionale della Fsni, la Federazione...

Il giornalista e scrittore, Paolo Borrometi (nella foto), condirettore dell’Agi, presidente di Articolo21 e consigliere nazionale della Fsni, la Federazione...

Il giornalista e scrittore, Paolo Borrometi (nella foto), condirettore dell’Agi, presidente di Articolo21 e consigliere nazionale della Fsni, la Federazione...

Il giornalista e scrittore, Paolo Borrometi (nella foto), condirettore dell’Agi, presidente di Articolo21 e consigliere nazionale della Fsni, la Federazione nazionale della Stampa italiana, sabato 25 gennaio alle 11 sarà alla sala Banti (piazza della Libertà) a presentare i suoi due ultimi libri.

Giornalista d’inchiesta, ha sempre cercato di denunciare la criminalità organizzata, soprattutto nei territori del siracusano e del ragusano, e per questo ha ricevuto svariate minacce.

Per il suo impegno, ha ricevuto l’onorificenza motu proprio dal Presidente della Repubblica. Dal 2014 vive sotto scorta. Borrometi a Montemurlo presenta due suoi libri. "Siate rompiscatole", è la storia di padre Pino Puglisi, una storia piena di amore, dignità, libertà. Don Puglisi prendeva sempre le difese dei più deboli, in particolare di bambini e ragazzi, ed era pronto a tutto pur di non abbandonarli: era convinto che l’educazione fosse la vera arma per combattere la criminalità organizzata.

Racconta delle tante stragi e dei delitti impuniti il libro "Traditori" (ed. Solferino). Un reportage giornalistico tra anomalie, depistaggi e buchi neri che parte dallo sbarco degli americani in Sicilia nel 1943 per arrivare ad oggi, passando per le bombe degli anni Settanta e la strategia della tensione: da Portella della Ginestra a via Fani, dall’Italicus al Rapido 904, da Bologna a Capaci e Via d’Amelio, fino all’arresto di Matteo Messina Denaro. Dialoga con l’autore Andrea Mori.

Porteranno il proprio saluto il sindaco Simone Calamai e l’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero, che dice: "La storia di Paolo Borrometi, la sua vita sotto scorta, la sua lotta per la “libertà di raccontare” rappresentano un esempio importante da trasmettere ai giovani".