Luca Mori, il super donatore: ha raggiunto quota 350

Un numero impressionante di donazioni di sangue e plasma per il pratese Mori

Luca Mori nella foto postata da Avis

Luca Mori nella foto postata da Avis

Prato, 8 aprile 2022 - "Qualche giorno fa il nostro Luca ha fatto qualcosa di straordinario: la sua trecentocinquantesima donazione. Trecentocinquanta è un numero che a dirlo si fa quasi presto, a raggiungere così tante donazioni compiute... per fare un esempio e rendersi conto, sarebbero 10 donazioni l'anno di media, fra sangue e plasma, per 35 anni di fila. Quante vite si salvano e quante vite si rendono migliori, vivibili. Luca... sei un vero esempio!". E' questo il messaggio che l''Avis di Prato ha pubblicato sui propri canali social per ringraziare il donatore Luca Mori, 63 anni, senese di nascita ma pratese da sempre, funzionario regionale con otto lauree e un dottorato (si, un altro ragguardevole traguardo di questo esperto dottore forestale) e un passato alla guida della Uisp, che ha raggiunto un numero pazzesco di donazioni: 350 fra sangue intero e plasma, in pratica tutti i mesi Mori si presenta al centro trasfusionale per riempire una sacca con il suo sangue 0+.

"Ho cominciato alla fine degli anni Settanta - spiega Mori - ai tempi dell'università. Da lì ho mantenuto la continuità, donando spesso il plasma e ogni tanto il sangue". Le motivazioni della donazione - gesto gratuito e anonimo perché chi riceve non sa chi ha donato - sono personali, ognuno ha le sue. Mori spiega: "Tenersi sempre sotto controllo, sapere che si è sani, frequentare un ambiente altrettanto sano come l'Avis, donare qualcosa agli altri senz'altro. E poi anche dare un contributo al sistema sanitario, perché se si ha contezza del proprio stato di salute con continuità si evita di affollare gli ambulatori medici se si vede un valore un po' fuori norma perché magari ci si rende conto che è un proprio standard fisiologico". Mori sfata anche qualche falso mito legato alla donazione: "Non ho mai avuto problemi, ho sempre fatto sport e dopo la donazione mi sono sempre allenato o ho giocato senza patemi. Anche oggi vado sempre a correre". E dopo un traguardo così, cosa si aspetta dal futuro? "Spero di stare bene e di poter andare avanti con la donazione".