Cresce il focolaio al Santa Caterina: 66 positivi La prima dose del vaccino solo una settimana fa

Nella rsa di via San Vincenzo contagiati 46 anziani e 20 operatori. Il responsabile della struttura "Finora mai avuto un caso . Inspiegabile un’esplosione così improvvisa. Indaghiamo sulle cause". La somministrazione del siero Pfizer va avanti sui negativi

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di Laura Natoli

PRATO

Quarantasei ospiti positivi (su 101) e venti operatori (su 90) contagiati nella rsa che appena una settimana fa per prima aveva ricevuto i vaccini. Resta delicata la situazione al Pio istituto Santa Caterina de’ Ricci di via San Vincenzo dove, nei giorni scorsi, sono state riscontrate le prime positività di alcuni ospiti emerse durante i tamponi di verifica eseguiti a tappeto in tutte le strutture per anziani del territorio. Inizialmente erano una trentina gli ospiti positivi ai tamponi ma quel numero è aumentato nei giorni successivi allargandosi agli operatori che adesso si trovano in quarantena. La rsa era stata una delle poche a salvarsi durante la prima ondata di contagi restando Covid free ma adesso si trova a dover gestire un’esplosione di casi.

"Abbiamo 107 posti letto e di questi 101 sono attualmente occupati", spiega Vladimiro D’Agostino della cooperativa Sarah che ha in gestione la struttura. "Adesso siamo molto preoccupati. Il focolaio è arrivato una settimana dopo le prime vaccinazioni e a questo punto i dubbi sono tanti. Stiamo indagando sulle cause che hanno portato a questa situazione ma non è semplice ricostruirle". Gli anziani della struttura sottoposti a vaccino sono 39. Ma di questi ora ben 23 (più della metà) hanno contratto il Covid, alcuni anche con sintomi, non avendo fatto in tempo a ricevere la seconda dose, quella che garantisce l’immunizzazione. "La campagna vaccinale va avanti lo stesso – prosegue D’Agostino – In settimana riceveranno la prima dose i pazienti negativi e alla scadenza dei 21 giorni faranno il richiamo quelli che si sono già vaccinati e sono, ovviamente, negativi. Gli altri dovranno aspettare di guarire". D’Agostino ribadisce che la situazione è seria anche se nessun ospite per ora presenta sintomi gravi tanto da richiedere il ricovero in ospedale. Gli anziani positivi, come prevede il protocollo, sono stati separati e isolati dai negativi. "Non avevamo mai avuto un caso fino a ora, la settimana di Natale abbiamo fatto i tamponi di controllo ed erano tutti negativi", conclude D’Agostino. "Quindi resta da capire perché c’è stata questa esplosione così all’improvviso". La situazione sarà monitorata costantemente dalle squadre Girot, un pool interdisciplinare di medici che si occuperà degli anziani ammalati. La buona notizia è che nelle altre rsa non sono emerse ulteriori positività dallo screening effettuato in settimana. La seconda buona notizia di ieri, invece, è che a Prato per il secondo giorno consecutivo non sono stati registrati decessi dovuti al virus. Anche i nuovi contagiati restano stabili: sono stati 31 (10.707 da inizio pandemia) su un totale di 888 tamponi (fra molecolari e rapidi) eseguiti nella nostra provincia. A livello regionale i nuovi positivi ieri sono invece stati 472 e 15 i decessi, sette uomini e otto donne con un’età media di 84,7 anni. Numeri che fanno b sperare nella permanenza della regione in zona gialla in vista della riapertura delle scuole superiori prevista per oggi.

Restano stabili anche i posti letto occupati. Al Santo Stefano su 50 posti dedicati ai pazienti Covid ne sono occupati 40, mentre 8 ammalati sono in terapia intensiva (dove i posti a disposizione sono 20), mentre alla Melagrana sono occupati 41 posti su 42, al vecchio ospedale 15 su 24, al Centro Pegaso 15 su 20.

A livello regionale, invece, i ricoveri sono 909 (22 in meno rispetto a sabato), di cui 140 in terapia intensiva. La campagna vaccinazioni va avanti spedita: i pratesi che hanno ricevuto la prima dose sono 1.699 di cui 362 sono ospiti di rsa.