Si infetta dopo il viaggio in Albania. I nuovi casi toscani sono tutti a Prato

Due positivi nelle ultime 24 ore: preoccupa un uomo di 34 anni ricoverato appena rientrato dall’estero. Avvertito il ministero per rintracciare chi ha volato con lui. E l’Asl ricostruisce i suoi contatti in città

Controlli anti-Covid all’aeroporto

Controlli anti-Covid all’aeroporto

Prato, 7 luglio 2020 - Alla fine di giugno è atterrato all’aeroporto di Firenze dall’Albania, dove era andato in visita ad alcuni familiari. E subito ha manifestato sintomi influenzali che hanno fatto pensare al coronavirus. L’uomo, 34 anni, nazionalità albanese, residente a Prato insieme a moglie e figlio, dice di essersi subito messo in isolamento. Nel frattempo le sue condizioni di salute si sono aggravate, così è scattato il tampone che ha dato esito positivo al Covid. Alla fine il paziente è stato ricoverato all’ospedale Santo Stefano. Il suo potrebbe essere un altro caso di contagio da importazione, dopo i due episodi registrati in provincia di Arezzo (a Cortona e a Piandiscò) e quello in provincia di Firenze, all’Impruneta, che hanno spinto il governatore Enrico Rossi a firmare una nuova ordinanza per scongiurare il moltiplicarsi di focolai domestici e gestire al meglio i casi di contagio intrafamiliare.

"Abbiamo constatato la positività del ragazzo al Covid-19 dopo il suo rientro in Italia con un volo aereo", conferma Renzo Berti, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana Centro. "Adesso stiamo eseguendo una serie di accertamenti e siamo in attesa degli esiti dei tamponi effettuati sui suoi familiari in Italia, moglie e figlio. Allo stesso tempo stiamo portando avanti una indagine necessaria a ricostruire tutti i suoi contatti".

In particolare, il Dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana Centro provvederà, proprio in queste ore, a contattare il Ministero della Salute per segnalare la presenza del cittadino albanese sul volo aereo che l’ha riportato in Italia in modo che possano essere rintracciati tutti coloro che hanno viaggiato con lui. "L’isolamento è una misura fragile, oltre tutto svolta su base volontaria", aggiunge il direttore del Dipartimento di prevenzione. "Una misura tanto più fragile perché adesso c’è invece voglia di socializzare e dopo la fine del lockdown c’è una minore accettazione della necessità di rimanere isolati. Bene ha fatto il presidente Rossi a firmare una nuova ordinanza con la quale mette nero su bianco le regole che servono ad affrontare certe situazioni critiche, in particolare quando ci si trova di fronte a condizioni di sovraffollamento familiare, fattore di rischio per il propagarsi dell’infezione da Covid-19". Al Dipartimento di prevenzione dell’Asl centro si sta intanto lavorando per allargare il più possibile l’offerta dei test sierologici e dei tamponi, "trovando una intesa con le varie comunità straniere qui presenti", dice Berti. Tutto questo nonostante l’andamento del virus non venga ritenuto particolarmente preoccupante. "Gran parte dei casi positivi sono asintomatici e abbiamo una casistica significativa relativa a basse cariche virali", spiega ancora Berti. Tutto questo significa che bisogna essere sempre molto cauti ma che in questo momento non c’è nessun vero allarme relativo alla ripresa dei contagi. "Non bisogna avere paura, anche se è indispensabile stare in guardia, evitando un rilassamento eccessivo. Il trend dell’infezione resta confortante. Restano queste piccole spie che sono segnali da non sottovalutare. Ecco perché serve un mantenimento dello stato di allerta". Ieri a Prato i nuovi casi positivi sono stati due e di fatto sono questi gli unici registrati in Toscana nelle ultime 24 ore: oltre al 34enne albanese si tratta di una signora anziana. In provincia sale così a 538 il numero delle persone che hanno finora contratto il coronavirus. Concentrando l’attenzione sugli ultimi giorni, dal primo luglio a oggi sono sei i casi positivi registrati a Prato su un totale di 37 casi toscani. In tutta Toscana sono 10.287 i casi di positività al coronavirus registrati dall’inizio dell’epidemia. Ed ecco nel dettaglio i casi registrati città per città, secondo il report giornaliero della Regione: 3.206 casi a Firenze, 748 a Pistoia, 1.052 a Massa, 1.351 a Lucca, 932 a Pisa, 479 a Livorno, 680 ad Arezzo, 429 a Siena, 401 a Grosseto. Sono 471 i casi positivi notificati in Toscana, ma relativi a pazienti residenti in altre regioni. I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 353.862, mentre si trovano in isolamento domiciliare ancora 318 persone che presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o che sono prive di sintomi. Sono 1.042, invece, le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 400, Nord Ovest 582, Sud Est 60). Restano 14 i pazienti ricoverati nei posti letto ospedalieri toscani dedicati ai casi Covid e solo due di questi si trovano in terapia intensiva.  

Le persone complessivamente guarite sono 8.841: 223 quelle clinicamente guarite, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 8.618 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo. Ieri non si sono fortunatamente registrati nuovi decessi. Restano 1.114 i deceduti in Toscana dall’inizio dell’epidemia così ripartiti: 407 a Firenze, 52 a Prato, 81 a Pistoia, 170 a Massa Carrara, 141 a Lucca, 89 a Pisa, 61 a Livorno, 48 ad Arezzo, 33 a Siena, 24 a Grosseto, mentre otto persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. © RIPRODUZIONE RISERVATA