REDAZIONE PRATO

Contro le paure c’è la fantasia dei bambini

On line i pensieri dei piccoli di una terza della scuola Calvino. Parole piene di emozioni, in risposta alla domanda: andrà tutto bene?

Le emozioni dei più piccoli al tempo del Covid. "Qualche volta, in questo momento, mi sento una navicella che non ha il coraggio di volare, una patata che non riesce a spuntare, un cetriolino che non vuole parlare!" scrive Marta; "Io credo che andrà tutto bene perchè il mondo parla ed io l’ho sentito; se il mondo respira, tutto intorno a noi gira, perchè il sole parla, la luna brilla e la natura è felice" è invece il pensiero di Celeste che insieme a Marta, Lavinia, Giulia, Enea, Allegra, Mattia, Matteo, Bianca, Leone, Amelia, Leandro, Bernardo, Enea, Giuditta, Thiago, Giorgi, Vittorio, Pietro, Tommaso e Rebecca frequenta la classe 3^ della scuola primaria Calvino. Sono loro ad aver affidato le proprie sensazioni a un foglio di carta, descrivendo speranze, attese, gioia e tristezza legate a un anno vissuto con il Covid.

Dopo 14 mesi la frase "andrà tutto bene", che ha animato i balconi della città e del Paese, ha perso la granitica certezza dell’affermazione ed è diventata domanda, accendendo fra i ragazzi una stimolante conversazione. La maestra Olga Imbesi, docente della classe insieme ad Angela Spina, racconta la genesi dei testi. "Durante un laboratorio di lettura il tema del Covid ha dato il via a una discussione particolarmente sentita e partecipata, lì ho colto lo spunto per proporre quello che si chiama "lampo di scrittura", scrivere di getto quello che si pensa, partendo appunto da "Andrà tutto bene?". Le riflessioni si sono trasformate in un lavoro di scrittura liberatoria e potente che restituisce paure e incertezze, ma anche la fiducia in un ritorno alla normalità. "Secondo me andrà tutto bene perchè i fogli sui balconi non sono inutili (io ho usato quattro scatole di acquerelli) e ora aiuteremo il mondo a girare di nuovo" scrive Mattia; "Io spero che andrà tutto bene, ma secondo me no. Rosso, giallo, arancione, non ci capisco nulla, cos’è? Un arcobaleno?? Si sono belli, ma il covid no. Prima o poi finirà, lo prometto" appunta Pietro; "Il primo giorno di quarantena è stato strano. Mi ero barricato nel divano e non facevo niente, stavo lì e basta. Perchè siamo a casa? Mi manca abbracciare e non mi va di indossare quelle maschere che ci nascondono il volto" scrive Enea. Parole semplici, situazioni complesse. "Posso ancora correre fuori? Ci si può vedere tutti in faccia? Vorrei stare tanto insieme con i miei amici e divertirmi. Era così bello" scrive Bianca, spazio anche all’ecologia nei pensieri di Rebecca e Lavinia: "Tutti noi siamo dei pezzetti di felicità e ce la regaliamo a vicenda per avere una piccola gioia nel cuore. Ma a qualcuno sta andando più che bene: la natura!", "in questa pandemia qualcuno gioisce...L’ambiente!".

E ancora consolazioni, interrogativi e speranze. "Secondo me andrà tutto bene solo se uniamo le forze. Senza questo la nostra forza sarebbe inutile, quindi se vogliamo tornare alla normalità, dobbiamo collaborare, fare gioco di squadra" scrive Amelia, "Andrà tutto bene? Boh, chi lo sa? Però se la mia mamma e il mio babbo mi danno un abbraccio significa che va tutto bene" dice Allegra. Tutti i racconti, nella versione integrale, si possono leggere all’indirizzo https:it.padlet.comolgamariachiaraimbesid30h810zenzymwxz.

Francesca Tassi