Aggiusta il verbale per scagionare l’amica. Smentito dal perito: carabiniere condannato

Il militare dichiarò il falso durante il sopralluogo dell’incidente in cui era coinvolta la donna. Per lui due anni e 8 mesi in abbreviato

Un carabiniere

Un carabiniere

Prato, 28 settembre 2022 - Ha falsificato il verbale di un incidente stradale e poi lo ha consegnato in Procura per fare un favore a un’amica. Quel verbale è costato caro a un carabiniere, C.S., 60 anni, oggi in pensione, che è stato condannato a due anni e otto mesi in rito abbreviato per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. La pesante condanna, emessa dal giudice per l’udienza preliminare di Prato Leonardo Chesi, è stata ridotta di un terzo della pena per il rito, a dimostrazione di quanto l’episodio sia grave soprattutto perché compiuto da una persona che nel momento dell’accertamento dei fatti era un pubblico ufficiale.

I fatti risalgono al giugno del 2017 quando l’amica del carabiniere, che prestava servizio alla stazione di Calenzano, fu coinvolta in un incidente stradale. L’automobile della donna aveva urtato una moto facendo cadere a terra il suo conducente. Sul luogo dell’incidente – all’incrocio tra via Vittorio Emanuele e via San Morese a Calenzano – intervenne il carabiniere in qualità di pubblico ufficiale. Quando arriva il momento di redigere il verbale per l’accertamento del sinistro stradale, il carabiniere attesta che la macchina non aveva ancora cominciato a svoltare in quanto era stata la moto a finire contro il veicolo bloccando di fatto la manovra. Il militare fece il verbale e lo depositò in Procura tanto che poi il pm chiese l’archiviazione considerando l’episodio concluso. La descrizione dell’incidente così ricostruita di fatto scagionava la conducente della macchina addossando tutta la colpa al motociclista che però ha fatto opposizione. La Procura ha disposto accertamenti tecnici affidando a un perito il compito di ricostruire la dinamica dell’incidente. Per accertare come fossero andate davvero le cose venne svolto anche l’incidente probatorio. Ebbene, il consulente fornì all’accusa una ricostruzione del tutto diversa da quella sostenuta dal carabiniere, spiegando che l’auto aveva colpito il motociclista durante la manovra di svolta e non viceversa come affermato nel verbale a firma del carabiniere.

Dalle ulteriori indagini è emerso che il militare era legato all’ automobilista da una amicizia e da assidue frequentazioni, cosa che ha fatto sospettare della sua buona fede e della genuinità della relazione che aveva consegnato ai magistrati. Il verbale di fatto favoriva la sua amica a discapito del motociclista. Il militare è stato rinviato a giudizio e nei giorni scorsi si è tenuta l’udienza preliminare nella quale il carabiniere ha deciso di essere giudicato con il rito abbreviato. La condanna per abuso di ufficio e falso in atto pubblico è stata lo stesso pesante.