Commini fa mea culpa ma non molla: "Prato in vendita? Zero proposte"

Finale d’anno amaro per il presidente biancazzurro. Che non esclude addii tra mister, direttore sportivo e dg "Ho fatto di tutto per portare la squadra dove meriterebbe, ma sono mancate le alchimie giuste".

Commini fa mea culpa ma non molla: "Prato in vendita? Zero proposte"

Commini fa mea culpa ma non molla: "Prato in vendita? Zero proposte"

Presidente Commini, dopo l’ultima sconfitta ha fatto fuoco e fiamme in conferenza stampa. Ci dobbiamo aspettare qualche addio fra direttore generale Ivano Pastore, direttore sportivo Riccardo Bolzan e allenatore Raffaele Novelli?

"Certe cose si comunicano direttamente, non si annunciano. Dopo l’arrabbiatura dell’ultima partita mi sono preso qualche giorno. Il recente passato ci ha dimostrato che non sempre cambiare porta dei benefici, ma sto riflettendo sul da farsi, anche perché qualora si debbano prendere certe decisioni servono anche dei sostituti adeguati e all’altezza. Non sono scelte da fare di pancia, in un momento di arrabbiatura e delusione. Per ora le scelte fatte non hanno portato i risultati che tutti speravamo, ma anche io devo assumermi le mie responsabilità".

Dopo 3 anni a Prato qual è il giudizio sul suo operato, riguardo alla prima squadra?

"Mi trovo sempre a fare le interviste di fine anno con la squadra in una posizione di classifica che non vorrei. Evidentemente abbiamo sbagliato tante cose in queste stagioni. Dal secondo anno in poi abbiamo preso giocatori competitivi, alternato allenatori di grande esperienza come Favarin a tecnici che avevano un gioco votato all’attacco, come Brando. Abbiamo fatto vari tentativi diversi. Quest’anno poi abbiamo aggiunto una struttura dirigenziale. Ma le alchimie non sono mai state quelle giuste. Mi sento di aver fatto, in buona fede, il possibile per portare il Prato dove meriterebbe. Ma è evidente che ancora non ci sono mai riuscito. Le scelte le ho fatte io. Ho scelto persone che hanno fatto altre scelte e che avevano carta bianca per farle. Faccio mea culpa anche io".

I tifosi iniziano ad essere stanchi di non vincere niente…

"Li capisco se iniziano a prendermi di mira. Contano i risultati alla fine nello sport. Anche in questo mercato di riparazione non mi sono tirato indietro se c’è stato da cambiare la squadra per provare a raddrizzare la rotta. Avessi messo meno impegno, meno passione e meno soldi in questa impresa sarei più tranquillo, anche con me stesso. Invece ci ho creduto e sono convinto di non meritare, come i tifosi biancazzurri, di rimanere a lottare per evitare la retrocessione ogni anno. Questo mi rode tanto".

Lei continua a dire di aver investito tanti soldi per costruire le squadre in queste stagioni. Ma chi glielo fa fare, scusi? Qual è il ritorno?

"A volte mi chiedo anche io chi me lo fa fare. Spendo soldi in una città che non è la mia, con ritorni relativi, senza raggiungere nulla. Arrivare in serie C darebbe un respiro diverso e possibilità diverse di rientro anche al sottoscritto per gli investimenti fatti. Sono amareggiato e deluso come tutti, ma sia chiaro che non mollo. Anzi, spero che il 2024 sia migliore degli anni precedenti".

Valuterebbe una cessione della società o di parte di essa?

"Io valuto e ascolto qualsiasi proposta. Ho sentito, negli anni, girare tante voci su possibili cordate pronte a fare il passo, sia di pratesi che di non pratesi. Ad oggi non è mai arrivata una vera proposta per comprare il Prato o per comprare parte del pacchetto azionario. Nel frattempo, prima squadra a parte, che era forse la cosa che contava di più agli occhi della città, sono assolutamente soddisfatto di aver ricreato il settore giovanile e la scuola calcio".

Leonardo Montaleni