Clandestini e abusi nelle ditte: maxi multe

Doppio blitz della squadra interforze al Soccorso e a Chiesanuova: sanzioni per un totale di 40mila euro e un’attività sospesa

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Ancora controlli interforze all’interno di aziende gestite da orientali. E questa volta le multe sono state davvero salate: quasi 40mila euro in totale per una serie di irregolarità accertati che vanno dallo sfruttamento della manodopera clandestina agli abusi edilizi all’interno delle attività produttive fino alle gravi carenze igienico-sanitarie. Uno scenario simile a quello riscontrato in passato e che, adesso, si ripropone sempre più spesso.

Ieri mattina la squadra interforze – guidata dalla Questura e composta dalla Guardia di finanza, dalla polizia municipale, dai tecnici dell’Asl e dell’ispettorato del lavoro – è entrata in due capannoni che si trovano rispettivamente nei quartieri del Soccorso e di Chiesanuova.

Nella prima azienda, gli agenti hanno identificato, oltre alla titolare, cinese di 52 anni, anche tre operai orientali, tutti regolari. La cinese proprietaria della confezione aveva trasformato abusivamente uno dei locali destinati alla produzione in refettorio per i pasti dei dipendenti. Motivo per cui ha ricevuto una sanzione di 400 euro, a cui è stata aggiunta un’ulteriore multa di 440 euro per il mancato rispetto del divieto di fumo.

Inoltre due operai sono risultati non avere un regolare contratto di lavoro e per questo la donna ha ricevuto un’altra multa da 3.200 euro.

Nella seconda azienda, la squadra interforze ha identificato la titolare, sempre cinese di 55 anni, e sette operai, di cui cinque (tre donne e due uomini) clandestini. Sono stati portati in Questura e denunciati per ingresso e soggiorno illegale in Italia, quindi colpiti da un ordine di espulsione. La titolare della confezione, invece, è stata denunciata per sfruttamento della manodopera clandestina. Le verifiche effettuate nel capannone, inoltre, hanno fatto emergere la presenza di un locale produttivo allestito abusivamente a refettorio. Anche in questo caso è stata fatta una multa da 400 euro, mentre per la presenza dei clandestini al lavoro è stata fatta una ulteriore sanzione amministrativa da ben 25.200 euro, con la contestuale sospensione dell’attività produttiva. Ma le multe non sono finite qui perché la squadra interforze ha contestato alla cinese anche la mancanza del versamento dei contributi per gli operai e una serie di carenze igienico-sanitarie nel capannone che ospitava la ditta. Tutte violazioni che hanno portato a elevare una multa davvero salata da 13.970 euro.

I controlli seguono quelli della scorsa settimana – eseguiti sia a Prato sia a Montemurlo – durante i quali sono stati scoperti diversi lavoratori clandestini. In un caso, uno dei titolari è stato anche arrestato. Il fenomeno sembra essere tornato in auge dopo l’aumento massiccio dei controlli voluto dalla Regione in seguito al tragico rogo al Macrolotto del dicembre 2013. Proprio la Regione ha creato un progetto ad hoc istituendo una squadra di tecnici che hanno eseguito molte verifiche in questi anni. Progetto che a fine anno terminerà e che, più volte, il procuratore Giuseppe Nicolosi ha chiesto venisse rinnovato perché fondamentale nella lotta all’illegalità ancora troppo diffusa nel distretto parallelo.