Ottobre è il mese della vista. Quale periodo migliore per presentare al Comune e alla città un progetto innovativo in grado di aiutare davvero chi è affetto da cecità. A Prato sono oltre 500 le persone non vedenti e ipovedenti che si districano tra marciapiedi, fermate dell’autobus inaccessibili, barriere architettoniche che con una "scelta coraggiosa" come la definisce Stefania Scali, vicepresidente della sezione di Prato dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, potrebbero avere una migliore qualità della vita e soprattutto della mobilità.
L’idea nasce dall’osservazione delle difficoltà e dei rischi che le persone non vedenti affrontano mentre si muovono nel traffico e nel contesto cittadino, dove le insidie ed i pericoli sono sempre in agguato e dove l’orientamento spesso viene a mancare per vari motivi, legati principalmente al rumore e alle barriere architettoniche che obbligano a percorsi alternativi, non sempre conosciuti. Da qui la proposta presentata al Comune che dovrà trovare concretezza e finanziamenti per poter essere realizzata. Si tratta del sistema Letismart, sviluppato dalla ditta Scen in collaborazione con l’Uici, per agevolare l’autonomia in città.
"Si tratta di un sistema innovativo che rappresenta un primo passo verso una soluzione rivoluzionaria e nello stesso tempo semplice – spiega la presidente della sezione pratese Denisa Muresan –, che potrebbe essere installata in vari punti della città, uffici pubblici, banche, autobus, stazioni, farmacie, attività commerciali, teatri, musei, cinema non a caso questa iniziativa si chiama La carovana dell’autonomia urbana". L’obiettivo è quello di mettere a disposizione delle persone non vedenti che utilizzano il bastone bianco, una serie di funzioni aggiuntive utili ad aumentarne l’autonomia: si tratta di colonnine installate in vari punti della città e in grado di fornire informazioni alla persona cieca. Un sistema già adottato in altre città che adesso potrebbe diventare realtà anche a Prato.
Alla presentazione in Comune è seguita una dimostrazione pratica: "Davanti al portone della nostra sede Uici in via Garibaldi è stato attivato un radiofaro che identifica l’ingresso della sezione territoriale – continua Muresan –. Un sistema semplice che potrebbe davvero fare di Prato una città smart e innovativa, pioniera nell’inclusione come è sempre stata. sarebbe davvero importante poter trovare finanziamenti che ci permettano di installare centraline nei vari punti strategici della città".
Si.Bi.