Cinquemila firme per salvare le edicole

Grande successo per la nostra raccolta firme e non è ancora finita. Ecco dove si può aderire

Giovanni Mosca con la consigliera Claudia Longobardi

Giovanni Mosca con la consigliera Claudia Longobardi

Prato, 15 settembre 2019 - Cinquemila firme. Un traguardo che inizialmente nessuno avrebbe potuto prevedere. Cinquemila firme raccolte nell’arco di un mese. Da quando - era il 14 agosto - è stata lanciata la petizione per salvare le edicole cittadine e chiedere al Comune di intervenire con misure concrete per frenare l’ondata di chiusure che, a Prato come in tutta Italia, sta caratterizzando il settore. E il bello è che la raccolta firme non è ancora finita, vista la scedenza fissata al 30 settembre.

Tantissime le edicole di Prato e della provincia coinvolte nella battaglia messa in piedi da Giovanni Mosca e sostenuta da La Nazione per ottenere risultati concreti, come il taglio del canone di occupazione del suolo pubblico e la riduzione della Tari. L’obiettivo è anche quello di portare dentro le edicole alcuni servizi demografici, così da potenziare ulteriormente il loro ruolo all’interno della comunità. Tanto sostegno da parte dei cittadini e tanto sostegno anche da parte di rappresentanti delle istituzioni.

Gli ultimi in ordine di tempo a dare la propria adesizione alla petizione sono stati l’assessore comunale Lorenzo Marchi e la consigliere comunale Claudia Longobardi, che ha firmato all’interno del circolo Quinto Martini di Maliseti, vero motore di questa riuscitissima iniziativa. Solo a Maliseti, infatti, sono state raccolte circa mille firme. MA SONO tanti altri luoghi in cui la petizione ha riscosso altissime adesioni: le edicole di piazza del Comune, Grignano, Viale Montegrappa, piazza Medaglie d’oro, via Taro a Chiesanuova, Viale Galilei, piazza San marco, Galcetello e importantissimo anche l’aiuto prestato dal Bar Betti, le edicole di La Querce e Casale e ‘Lo Scoiattolo’ in zona stazione. Come detto all’inizio, l’iniziativa continua e ora l’obiettivo si fa sempre più ambizioso. Nella speranza che, di fronte a una mobilitazione tanto massiccia, la risposta che arriverà sappia essere all’altezza.