Chiusura Molino Bardazzi. Udienza per il concordato

E’ stata fissata dal tribunale di Prato per il 31 ottobre. Fra i beni messi in vendita anche l’immobile nel centro di Vaiano valutato 300.000 euro.

Chiusura Molino Bardazzi. Udienza per il concordato

Il. Molino Bardazzi, nel centro di Vaiano, quando era ancora in uso

Lo storico Molino Bardazzi nel pieno centro di Vaiano ha chiuso i battenti quasi un anno fa. Era l’ottobre 2023, come fu riportato da La Nazione all’epoca, quando la proprietà decise di interrompere la produzione a causa di una serie di congiunture negative che avevano reso difficile proseguire il lavoro: su tutte la pandemia, la guerra in Ucraina e l’impennata dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Adesso, dopo un anno in cui i consulenti sono al lavoro, la società potrebbe accedere al concordato semplificato per ripianare tutti i debiti, quasi un milione di euro. La famiglia proprietaria del Molino (che di generazione in generazione ha gestito la struttura da oltre un secolo) ha messo sul piatto anche i propri beni personali per non lasciare nessun creditore a bocca asciutta. Fra questi c’è lo stesso molino il cui valore è stato stimato in 300.000 euro in quanto vincolato dalla destinazione d’uso. Dopo un tentativo fallito di conciliazione con i creditori, il tribunale di Prato ha fissato la data dell’udienza, il 31 ottobre, durante la quale si scoprirà se il concordato semplificato verrà accolto. In questo anno in cui il molino è stato spento, i tecnici hanno lavorato per cercare di sistemare la situazione. Nell’ambito della procedura, la famiglia si è affidata agli advisor giuridici, avvocati Simone Calzolai e Chiara Berti, e dagli advisor contabili Andrea Taddei e Paolo Faini. Fino al 31 ottobre però non sarà possibile sapere se il concordato sarà ratificato.

In questo è stato tentato di trovare un accordo con i creditori, con la supervisione di un esperto nominato dal tribunale, ma, soprattutto le banche non avrebbero accettato. Così è stato deciso di seguire la strada del concordato in modo da soddisfare tutti i creditori fino all’ultimo centesimo.

Si chiude così un capitolo storico per la comunità di Vaiano e per l’associazione Gran Prato – di cui i Bardazzi erano stati colonna portante – che già era stata costretta a spostare la molitura dei grani pratesi fuori provincia a causa della concorrenza della grande distribuzione. Un prodotto di nicchia che produceva 1.500 quintali di farina all’anno destinati alle aziende del consorzio Gran Prato che purtroppo non ha retto di fronte agli stravolgimenti degli ultimi anni.