
Chiude lo storico molino Bardazzi. Trattative per l’azienda e il marchio
La chiusura temporanea dello storico molino Bardazzi di Vaiano, annunciata dal nostro giornale qualche mese fa - e sotto gli occhi di tanti vaianesi che non vedevano più movimenti attorno all’edificio, nel pieno centro del paese - è divenuta definitiva, almeno nella gestione conosciuta fino ad oggi.
Le spiegazioni della chiusura arrivano da una nota dello studio legale che sta seguendo la procedura per conto di proprietari (la famiglia Bardazzi, che di generazione in generazione gestisce la struttura da oltre un secolo). "Il Molino Bardazzi negli ultimi anni - scrivono i legali - ha attraversato una crisi economica e finanziaria imputabile esclusivamente a fenomeni esogeni quali: la pandemia Covid-19 con il lockdown ed il connesso crollo verticale dei consumi legati alla chiusura delle attività di vendita al dettaglio e la Guerra in Ucraina, nel 2022, che è stata la causa principale dell’aumento del costo delle materie prime (costo del grano) e dell’energia che hanno determinato un’antieconomicità diffusa di tutti i contratti in essere ed hanno generato una riduzione del fatturato. Per questo motivo nell’anno 2023 i soci hanno deciso di sospendere l’attività e intraprendere una procedura di composizione negoziata della crisi d’impresa per perseguire un risanamento dell’impresa con il supporto di un esperto indipendente che li agevolerà nelle trattative tra imprenditore, creditore e possibili soggetti interessati. Nell’ambito di tale procedura la società assistita dagli advisor giuridici, avvocati Simone Calzolai e Chiara Berti, e dagli advisor contabili Andrea Taddei e Paolo Faini ha fatto istanza per ottenere la conferma delle misure protettive e cautelari richieste che sono state concesse dal giudice del Tribunale di Prato. Sarà possibile per il Molino proseguire le trattative per la cessione dell’azienda sia come filiera produttiva che come marchio ’molino Bardazzi’".
Si chiude così un capitolo storico per la comunità di Vaiano e per l’associazione Gran Prato – di cui i Bardazzi erano stati colonna portante – che già era stata costretta a spostare la molitura dei grani pratesi fuori provincia. "Una perdita enorme per il nostro territorio– commenta il sindaco Primo Bosi – stiamo valutando come riuscire, come Comune, con gli strumenti che abbiamo, a dare un contributo perché l’esperienza non vada persa. Abbiamo alcune idee, nel caso l’attività non venga ripresa da nessuno, come ad esempio ricavare una scuola per insegnare l’arte della molitura. Ma sono solo allo stato embrionale".
Claudia Iozzelli