REDAZIONE PRATO

Chiude dopo 100 anni la lavanderia Cecchi Punto di riferimento a Poggio dagli anni ’20

Lascia la titolare Maria Pilotta: "Sono nel settore da 39 anni Ho rilevato l’attività dopo essere stata dipendente"

Chiude dopo 100 anni la lavanderia "Cecchi Nello" di via Umberto I a Poggio a Caiano. Un piccolo negozio dove generazioni di poggesi sono passati, abbasserà per sempre la saracinesca e mancherà perché la lavanderia è anche un luogo di ritrovo, dove scambiare due parole e affidare a personale esperto i capi importanti del proprio armadio. "La mia decisione – racconta Maria Pilotta la titolare (nella foto) – è stata affrettata dal fatto che Michela, il mio ’braccio destro’ va in pensione. Da sola non riesco a gestire il negozio anche perché Michela è una stiratrice professionista: queste figure non si trovano ed è complicato ripartire da zero con un nuovo dipendente. Aggiungo che a me manca un anno alla pensione e a conti fatti, è più conveniente la contribuzione volontaria". La lavanderia Cecchi fu fondata nel 1920 e in negozio c’è la riproduzione di una fotografia che racconta il pesante lavoro nelle lavanderie negli anni Venti e Trenta del secolo scorso.

"Sono nel settore da 39 anni – prosegue Maria – per 24 anni sono stata dipendente in questa lavanderia, poi l’ho rilevata come titolare e ho lavorato con grande entusiasmo. Chiaramente, col passare degli anni, il mondo è cambiato: i clienti portano in lavanderia soprattutto i capi pregiati, poi ci sono i professionisti (dai medici agli avvocati) che si affidano sempre a noi ma un po’ per la crisi economica un po’ per l’incremento delle lavanderie automatiche a gettone, il lavoro è diminuito. La nostra professionalità però rimane, tanto che oggi è difficile trovare una stiratrice, poi ci sono adempimenti burocratici e formativi che non è il caso di affrontare ex novo se fra un anno vado in pensione pure io. Impossibile cedere l’attività: chi ha la passione e l’interesse per questo lavoro? Ho rinnovato di recente anche alcuni macchinari e alla fine dovrò regalarli". La lavanderia è sempre stata in via Umberto I, ha passato la seconda guerra mondiale, l’alluvione del 1992, l’emergenza Coronavirus ed è stata gestita da veri appassionati del settore.

"Questa chiusura – conclude Maria, sempre sorridente e gioviale – non è per me una sconfitta perché ho ancora tante energie. Diciamo è una conseguenza dei costi salati del lavoro di oggi: l’importante è aver servito bene i clienti che ringrazio per la fiducia mostrata in tutti questi anni".

M. Serena Quercioli