Che non diventi una malattia cronica

Maristella Carbonin

Quella del pronto soccorso di Prato rischia di diventare una malattia cronica. Di cui sta soffrendo, assieme è chi vi lavora e assieme a chi chiede di essere curato. D’altra parte il mix è micidiale: la continua emorragia di personale, i pochi posti letto nei reparti dell’ospedale e le dimissioni lente dei guariti e soprattutto una realtà sottodimensionata per una città con 200mila abitanti fanno del pronto soccorso pratese un malato di quelli seri. Serissimi. Di certo non immaginario. Se un ‘cerotto’ al rimedio degli spazi non si potrà trovare così in fretta, almeno sul personale, sul fronte rinforzi, bisognerebbe accelerare. Per dare un po’ di ossigeno. Ai malati e a chi lavora.