SARA BESSI
Cronaca

Il Centro Pecci cerca il direttore. Tre "saggi" sono al lavoro

Un cacciatore di teste e una commissione di selezione presenteranno la lista. Bini Smaghi: "A dicembre il nuovo nome. Perrella non ha rispettato gli accordi"

Lorenzo Bini Smaghi

Prato, 11 ottobre 2021 - Il corto circuito fra il cda del Museo Pecci e l’ormai ex direttrice Cristiana Perrella è storia passata anche se freschissima. Il presidente e i membri del cda guardano già avanti. E anzi lo stanno facendo già da qualche tempo. All’origine del corto circuito ci sarebbe il mancato rispetto di un accordo fatto fra il cda e la stessa direttrice, alla quale era stato rinnovato il contratto per tre anni, ma con l’impegno che dopo un anno - dal primo di ottobre - lei avrebbe dato le dimissioni. Due punti di vista differenti: da una parte il cda che si è sentito libero di procedere con la revoca dell’incarico a fronte delle mancate dimissioni e dall’altra Perrella pronta a chiedere i danni per la revoca in tronco.

"A noi è dispiaciuto che le cose siano andate così - afferma il presidente Lorenzo Bini Smaghi - c’erano accordi precisi che non sono stati rispettati. E’ venuta meno la fiducia a Perrella e la possibilità di lasciarle la direzione dei sei mesi fino al 7 aprile. Abbiamo agito su consiglio dei nostri legali". La volontà di un cambio di passo per un Pecci "che fosse al centro della scena contemporanea italiana e internazionale" era già stata presa contestualmente all’accordo. "Si voleva un progetto ambizioso per il Pecci che non può fermarsi ai 40mila visitatori all’anno. Prato ha bisogno di fare un salto di qualità: 20 anni fa i visitatori venivano da tutte le parti. Bisogna tornare a quel periodo - prosegue Bini Smaghi - Era noto che da tempo avessimo attivato un cacciatore di teste che è già al lavoro e una commissione di selezione, formata da Bruno Corà, noto ex direttore del Museo, Guido Guerzoni e Lorenzo Sassoli de’ Bianchi. A loro il compito di presentare una short list di possibili candidature".

Una ricerca di "teste" a 360 gradi in Italia e all’estero che dovrà tenere conto di un phisique du role individuato dal cda del Pecci. "Bisogna guardare avanti: è il risultato finale che conta con una direzione più manageriale improntata agli obiettivi che la città intende avere. Una persona residente in loco, che è presente e dialoga con la la città e gli imprenditori". C’è anche il cronoprogramma: "Entro la prima decade di dicembre avremo il nome del nuovo direttore", conclude Bini Smaghi.

"Noi soci abbiamo un cda e un un presidente di cui ci fidiamo - commenta il sindaco Matteo Biffoni - A noi interessa che il museo funzioni e funzioni bene, che faccia dei buoni numeri. Ci interessa sapere se le risorse sono spese bene e se ci sono. Sulla programmazione artistica del museo ci fermiamo, perché ci sono gli esperti e non ne abbiamo le competenze per entrare nel merito".