Cenni e il mezzo milione per il canile: "Eredità rimasta in un cassetto"

Il candidato del centrodestra ha fatto un ricerca sui soldi donati da una signora pratese alla sua morte "Il Comune ha annunciato il Parco degli animali, poi non ha fatto nulla. Rispetterò la volontà della donatrice".

Cenni e il mezzo milione per il canile: "Eredità rimasta in un cassetto"

Cenni e il mezzo milione per il canile: "Eredità rimasta in un cassetto"

"Dal lascito testamentario di un’anziana mezzo milione di euro per il canile: il Comune ha incassato i soldi un paio di anni fa ma ad oggi non c’è traccia della volontà della firmataria". Gianni Cenni, candidato sindaco per il centrodestra ha mantenuto l’impegno preso con i cittadini e con i volontari delle associazioni animaliste e si è interessato della questione relativa al lascito testamentario che ha per oggetto il canile ‘Il Rifugio’.

"460.166 euro e 50 centesimi liquidati da due istituti bancari, 6.710 euro di canone di locazione per un fondo la cui successiva vendita ha generato 60.750 euro: in totale oltre mezzo milione di euro, per la precisione 527.625,50 euro. Questo l’ammontare dell’eredità lasciata da una pratese, deceduta novembre del 2020, e destinata, come da disposizioni della defunta, al canile di Prato – spiega Cenni –. Il Comune ha incassato le somme che dal 2022 sono disponibili ma alla volontà della firmataria, ad oggi, non è stato dato corso". La donna di 99 anni aveva lasciato i soldi col vincolo di realizzare una nuova struttura per i cani.

"Le somme risultano appostate ai capitoli 1199, 1200, 1089/1, 1171/3. Questa precisazione – dice Gianni Cenni – è un mero tecnicismo che serve solo a dire che i soldi ci sono e sono fermi in attesa di essere spesi per il canile. La vecchia amministrazione comunale ha più di una volta annunciato che l’eredità sarebbe stata usata per la realizzazione del ‘Parco degli animali’; a questo proposito due considerazioni: un progetto di questo tipo rispetterebbe la volontà a cui il lascito è stato vincolato? E poi, si tratta di un costo che, sempre secondo quanto ho potuto appurare, supererebbe di gran lunga i 2 milioni di euro e il cui tabellino di marcia prevedeva, entro la fine del 2023, l’affidamento della progettazione preceduta dalla variante urbanistica, e nel 2024 l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica. Rilevo che siamo a giugno e che nulla si sa".

Il candidato del centrodestra aggiunge che "per quanto mi riguarda, i soldi ci sono e vanno spesi nel rispetto della volontà di una persona che ha pensato che i suoi beni fossero utili e dovessero essere impiegati per il canile: io questo farò. Non credo che Prato, in questo momento, possa pensare ad un investimento da due milioni di euro e passa per il Parco degli animali. Non dimentichiamo che abbiamo una struttura come il gattile e che possiamo riportare alle sue funzioni il Centro di Scienze naturali che in questi anni, con appena 250mila euro, poteva essere rimesso in moto dal Comune ma evidentemente non c’è stata la volontà e non c’è stato l’interesse nonostante ora il Pd, a tre giorni dalle elezioni, parli di parchi e dispensi promesse".

Si.Bi.