REDAZIONE PRATO

Casa di comunità di San Paolo: "Quel cantiere va pianissimo. Urgono risposte a impegni precisi"

La segnalazione giunge da alcuni residenti del popoloso quartiere che da un decennio attende il suo distretto. Masciello: "Nessun intento polemico, ma ciò che conta per noi è dare una soluzione positiva ad un bisogno" . .

Le fotografie scattate dai cittadini di San Paolo mostrano un cantiere praticamente fermo, senza avanzamento delle opere

Le fotografie scattate dai cittadini di San Paolo mostrano un cantiere praticamente fermo, senza avanzamento delle opere

E’ trascorso un anno e un paio di settimane dalla posa della prima pietra per la costruzione del nuovo distretto socio sanitario di San Paolo.

Senza dubbio una delle opere più attese dai cittadini di quella popolosa frazione che conta 20mila abitanti per i servizi che le mura porteranno dentro di loro. Ma di quelle mura, al momento, non se ne vede l’ombra. E vuoi sì la bonifica dalla possibile presenza di residuati bellici, vuoi la messa in sicurezza dell’area, ma adesso i cittadini si domandano come mai non si vede quel movimento tipico di un cantiere. "Rivolgo una domanda a chi opera nella sanità e nella politica – chiede Fernando Masciello, uno dei cittadini più attivi del quartiere da sempre in prima linea per rispondere alle esigenze del territorio – Perché la costruzione del distretto va pianissimo? Lo possiamo dimostrare con immagini che ciascuno di noi può scattare all’area fettucciata ma lasciata abbandonata". L’intento dei residenti non di sollevare un polverone e polemiche a non finire: "Ciò che conta per noi è avere risposte adeguate a impegni precisi per dare ai cittadini del quartiere una soluzione favorevole ad un bisogno".

Ad aprile scorso, l’Asl Toscana centro interpellata sulla costruzione (in ritardo di dieci anni) della casa di comunità, ha spiegato che i cittadini hanno dovuto attendere settembre 2024, dopo la posa della prima pietra a maggio 2024, per l’esecuzione della bonifica bellica per mano di una ditta specializzata. Ad ottobre c’è stato il sopralluogo del Genio Militare, Reparto Infrastrutture, che ha rilasciato l’attestato di bonifica bellica. Una volta accertato che l’area era in sicurezza, sono state eseguite le altre attività propedeutiche allo scavo, quali il picchettaggio e il taglio degli alberi che ombreggiavano il giardino di via Toscanini. Secondo il cronoprogramma dell’Asl "a marzo sono iniziate le attività di scavo" il cui termine era "previsto entro aprile (2025)". Ma i cittadini sentinelle dei propri territori mostrano altro e chiedono spiegazioni.

Sara Bessi