Caos Superbonus. I condomìni soffrono: "Dinamiche complesse. Tanti i cantieri fermi"

Crediti incagliati significa lavori bloccati. E impalcature eterne . Crestini, presidente Anaepa Confartigianato Edilizia: "Prato rispecchia. la tendenza nazionale. E le imprese stanno cominciando a soffrire".

Caos Superbonus. I condomìni soffrono: "Dinamiche complesse. Tanti i cantieri fermi"

Caos Superbonus. I condomìni soffrono: "Dinamiche complesse. Tanti i cantieri fermi"

Dopo numerose accuse, modifiche e proroghe, lo stop definitivo al Super Ecobonus 110 è arrivato. Una decisione che inevitabilmente ha coinvolto e destato preoccupazione anche in molte aziende pratesi, che vivono le medesime difficoltà delle imprese di altre città, come l’impossibilità di chiudere spesso i lavori in corso, a causa del continuo aumento dei prezzi, della scarsa liquidità e dei crediti "incagliati" (ovvero dell’impossibilità per aziende e privati di cedere i crediti acquistati agli istituti bancari e finanziari). Molte banche e intermediari hanno infatti deciso nel corso dei mesi di fermare l’acquisto dei crediti per l’esaurimento del cosiddetto "spazio fiscale" o, semplicemente, per diffidenza visto il continuo cambio di regole della normativa. Il risultato di questa somma è stata l’interruzione di tanti cantieri in città, circa la metà quelli attualmente in corso.

"Prato rispecchia un po’ quella che è la tendenza nazionale – spiega Stefano Crestini, presidente provinciale e nazionale di Anaepa Confartigianato Edilizia, – anche se la situazione è forse migliore rispetto ad altre città, perché ci sono molte aziende ben strutturate che hanno la possibilità di tenere i crediti all’interno del proprio cassetto fiscale, per spenderli entro i cinque anni previsti dal provvedimento. Per molti altri però non è stato così. Le case unifamiliari si stanno portando a conclusione, e questo anche grazie all’attività sindacale e politica svolta da Confartigianato, dalle imprese e da tutto il settore dell’imprenditoria edile di spingere il Governo a concedere le proroghe. Mentre i condomini sono rimasti spesso fermi a metà, perché hanno dinamiche più complesse. Alcuni sono rimasti in mezzo al guado. Basta fare un giro per la città per vedere che sono tanti i palazzi in queste condizioni". Le scelte del Governo non possono quindi che preoccupare sia una città che rischia di rimanere "deturpata" da cantieri fermi, sia l’intero settore edile pratese che teme e, anzi, inizia già a vedere i segni di una pericolosa contrazione. "Alla fine, anche a Prato – dice Crestini – tutte le aziende hanno avuto accesso al Superbonus. Il numero di quelle che non lo hanno richiesto o non lo hanno ottenuto è talmente piccolo da essere marginale. Del resto, era l’unico modo per lavorare in quel periodo. Devo dire che, per buona parte, le imprese pratesi che erano "vive" e sane prima, tali sono rimaste, perché hanno affrontato la questione Superbonus con consapevolezza, non impegnandosi oltre quello che potevano sostenere. Anche se hanno la capacità e le risorse per tirare la cinghia e andare avanti, però un po’ di sofferenza finanziaria la sentono". In questi giorni si sono svolte varie consultazioni con il Governo per trovare le soluzioni. "Abbiamo le idee molto chiare: proroga ai condomini di almeno sei mesi nel 2024; trasformazione dei crediti incagliati o proroga della scadenza da cinque a dieci anni per portarli a detrazione; riorganizzazione strutturale e sostenibile sia per lo Stato che per le imprese del settore edilizio e del sistema dei bonus, in vista del 2050".

Andrea Biagioni