Prato, candidata della Lega aggredita in strada: “Chiamata fascista e sbattuta a terra”

La denuncia del Carroccio: “L’attivista per il benessere degli animali e candidata al consiglio comunale di Prato è stata accerchiata da un gruppo di persone e aggredita”

Anna Maniscalchi, candidata per la Lega al consiglio comunale di Prato

Anna Maniscalchi, candidata per la Lega al consiglio comunale di Prato

Prato, 9 maggio 2024 – Anna Maniscalchi, attivista per il benessere degli animali e candidata al consiglio comunale di Prato per la Lega, è stata aggredita nella tarda mattina di oggi, poco prima di mezzogiorno. Lo denuncia in un comunicato il Carroccio. 

La signora Maniscalchi, in base a quanto riferisce la Lega, è stata “brutalmente aggredita e sbattuta a terra” da un gruppo di persone “con tratti e accento stranieri, presumibilmente coinvolti in attività di spaccio” mentre stava rientrando alla sua automobile dopo aver incontrato i cittadini nell’ambito della campagna elettorale.  

A riferirlo nella chat dei candidati della Lega è stata la stessa vittima. In base a quanto raccontato, Anna Maniscalchi stava per aprire la sua automobile dopo aver parlato con un ultimo passante che stava portando a spasso il cane, quando gli aggressori che avevano notato i biglietti relativi alla campagna elettorale, l’hanno apostrofata quale “fascista” e scaraventata a terra. 

L’episodio – riferiscono ancora gli esponenti del Carroccio – è avvenuto nel parcheggio del parco di Galceti, vicino al torrente Bardena. Alcuni testimoni hanno chiamato le forze dell’ordine, prontamente intervenute. 

La candidata si è recata al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano di Prato, dove è stata medicata. Le sue condizioni non destano preoccupazione, malgrado il dolore e qualche contusione riportata nella caduta e lo stato di disarmante choc nel quale Maniscalchi si trova, pur decisa a proseguire nella campagna elettorale. Nel pomeriggio la candidata si recherà in questura, accompagnata dal segretario provinciale della Lega Daniele Spada, per sporgere denuncia.

“Esprimo prima di tutto la vicinanza ad Anna ma non posso esimermi dal puntare l’indice sulla causa prima di tanta violenza, ovvero la presunzione della sinistra di essere sempre e comunque dalla parte giusta e di coprire le proprie mancanze, per non dire convenienze, chiamando fascisti coloro che non la pensano in un certo modo e chiamando accoglienza quella che non lo è e non lo sarà mai - dice il segretario Daniele Spada - Evidentemente, gridare al fascista a ogni pie’ sospinto finisce per destare l’istinto fascista di chi è in Italia, dedito a gravi reati con la certezza dell’impunità. Oggi, si è superato il segno - prosegue e conclude Spada - Oggi siamo andati oltre lo spaccio, il furto o il bighellonaggio, che va a discapito pure dei tanti immigrati che condividono valori e impegno del nostro Paese, e siamo di fronte a persone che hanno imparato la lezione della sinistra: basta definir fascista il prossimo per coprire i propri errori e le proprie mancanze”.

Solidarietà e vicinanza anche da Gianni Cenni, candidato sindaco di Prato del centrodestra. “Un brutto e grave episodio – sottolinea –. Ferma la mia condanna contro l’accaduto e contro qualsiasi atto di violenza. Ringrazio i cittadini che hanno assistito e hanno avvertito le forze dell’ordine”.