"Ha il camper". E le tolgono la casa popolare

Il comune di Prato: il suo reddito è troppo alto. Sfrattata madre con figlio autistico

Rossella Stella mostra la lettera che il Comune le ha inviato

Rossella Stella mostra la lettera che il Comune le ha inviato

Prato, 7 agosto 2019 - Hai un camper? Allora niente più casa popolare. In sintesi: devi andartene. Lasciarla dopo 15 anni. E in quel camper magari andarci a vivere. Non importa che tu abbia a carico un figlio autistico e che quel camper non sia certo un bene di lusso, ma solo un mezzo indispensabile a trasportarlo, quel figlio disabile grave che nelle normali auto non ci entra perché ha bisogno di spazi ampi e non sta mai fermo. Tutto questo, alla fine, è indifferente e l’alloggio popolare, ora che la legge è cambiata, non ti spetta più. Tutto questo succede a Prato a Rossana Stella, una mamma single di 53 anni, dipendente dell’Asl, che ha cresciuto da sola due figli: uno è entrato nell’Arma mentre l’altro, Luigi di 27 anni, è affetto da autismo nella forma più grave e vive con lei in un appartamento nel quartiere San Giusto. Con il camper la domenica Luigi e la mamma possono fare una piccola gita oppure in estate raggiungere il mare, nei campeggi vicini alle spiagge libere. Ma ora che gli uffici dell’Edilizia pubblica pratese hanno avviato una serie di controlli e in un mese sono saltate fuori una ventina di irregolarità, anche per loro la vita rischia di cambiare.

In pratica, secondo le modifiche alla legge 96/96, approvate nel gennaio scorso, chi è assegnatario di casa popolare non può possedere veicoli di potenza superiore a 80 kw e purtroppo questo camper di kw ne ha 96. Ed ecco che Rossana ha ricevuto l’intimazione a lasciare la casa entro 60 giorni. «Dove andiamo? A vivere in camper? Non posso accettare una risposta del genere quando in 15 anni di permanenza in questa casa sono stata sempre scrupolosa nei pagamenti e nel fornire tutta la documentazione richiesta». A Rossana Stella era stata assegnata la casa popolare nel 2004 proprio in considerazione della disabilità del figlio che necessita di un piano terra. «I brevi viaggi in camper che ogni tanto facciamo – prosegue Rossana – lo tranquillizzano e lui si svaga. Non credevo di essere capace di guidare un camper, ma quando ho visto che Luigi era felice sono riuscita a fare anche questo. In precedenza avevo provato qualche giorno in albergo o in bungalow ma sono state esperienze fallimentari, il camper invece è come una casa per il mio Luigi». TANT’È che il mezzo è stato adattato per accogliere questo ragazzone alto 1 metro e 90 e agevolarlo nei movimenti. Rossana Stella ha presentato le controdeduzioni allo sfratto, allegando una nuova certificazione dei servizi psichiatrici Asl che attestano che l’acquisto del camper sia stato «finalizzato alla cura e alla riabilitazione del figlio» ma nemmeno questo sembra servire. «Conosco il caso – commenta Luigi Biancalani, assessore ai servizi sociali del Comune a Prato – e umanamente sono dispiaciuto. Studieremo attentamente le controdeduzioni della signora ed è logico che non saremo subito così fiscali. Lo sfratto intanto verrà rimandato».

M. Serena Quercioli