Cameriera picchiata e sfregiata. L’ex ritenuto capace di intendere. E Martina rifiuta il risarcimento

Emiliano Laurini sarà processato in abbreviato insieme all’esecutore materiale e all’intermediario. In aula ha chiesto scusa all’ex fidanzata e ha ribadito: "Volevo solo che le tagliassero una ciocca di capelli".

Cameriera picchiata e sfregiata. L’ex ritenuto capace di intendere. E Martina rifiuta il risarcimento

Cameriera picchiata e sfregiata. L’ex ritenuto capace di intendere. E Martina rifiuta il risarcimento

Emiliano Laurini è capace di intendere e volere, quindi potrà essere sottoposto a processo. Lo ha stabilito la psichiatria incaricata dal giudice Marco Malerba di giudicare l’imputabilità dell’ex body builder e buttafuori, 42 anni di Scandicci, in carcere da un anno con l’accusa di essere il mandante della brutale aggressione alla ex fidanzata, Martina Mucci, 30 anni, cameriera dell’Hop en’ drop di viale Galilei, pestata a sangue il 21 febbraio dell’anno scorso mentre rincasava dal lavoro alla Pietà.

Ieri si è tenuta una breve udienza durante la quale il giudice ha preso atto dei risultati della consulenza psichiatrica affidata a Michela Casoria, rinviando il processo al 22 aprile. Gli imputati sono tre: Laurini appunto, Kevin Mingoia, 19 anni, esecutore materiale del pestaggio, e Mattia Schininà, 21 anni, considerato l’intermediario. Il secondo aggressore è un minorenne per il quale la Procura dei Minori di Firenze ha chiesto di fissare l’udienza preliminare.

I tre imputati a Prato (l’unico ancora in carcere a Sollicciano è Laurini), accusati di sfregio permanente al viso, lesioni e rapina aggravata in concorso, saranno giudicati in rito abbreviato. In aula ieri erano presenti sia Laurini, difeso dall’avvocato Luca Bellezza, sia Martina, assistita dagli avvocati Costanza Malerba e Federico Febbo. Laurini ha chiesto di poter rendere delle dichiarazioni spontanee. L’uomo ha chiesto scusa per quanto accaduto a Martina ma ha anche ribadito la sua difesa: ha sostenuto di non aver mai ordinato di picchiare la donna ma di aver solo chiesto a Mingoia e al minorenne di tagliarle una ciocca di capelli. L’avvocato di Laurini, che sta seguendo un percorso di recupero psicologico in carcere, ha offerto da parte del suo assistito un assegno di 22.000 euro per la parte offesa come acconto sull’integrale risarcimento. Nelle scorse settimane ci sarebbero state delle trattative ma le parti non hanno trovato nessun accordo. La proposta è apparsa irricevibili dalla parte offesa ed è stata rifiutata. Martina ha invece ritirato la costituzione di parte civile per la posizione di Mingoia, difeso dall’avvocato Antonio Bertei, in quanto il giovane ha risarcito la vittima con 28.000 euro e ha chiesto di seguire un percorso di riabilitazione.

Le accuse ai tre imputati sono molto pesanti: solo lo sfregio permanente al viso parte da una pena base di 8 anni (fino a 14). Il pubblico ministero Valentina Cosci, durante le indagini, ha disposto una consulenza sulle lesioni riportate dalla donna affidandola al professor Federico Contedini di Bologna, chirurgo estetico, che ha giudicato la ferita sul volto di Martina "permanente". La stessa che è stata provocata con i rasoi che i due aggressori hanno usato la notte in cui l’hanno picchiata dentro l’androne di casa su commissione di Laurini. I due esecutori materiali avrebbero ricevuto dall’uomo 400 euro ciascuno per portare a termine l’agguato.

Laura Natoli