Caldo, lavoratori a rischio. I consigli utili

Necessarie tante pause, oltre ad una continua idratazione. Occhio poi agli sforzi fisici particolarmente pesanti nelle ore più umide

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Il caldo infernale non intende proprio darci tregua quest’estate. Nella giornata di ieri, la temperatura ha raggiunto i 40 gradi a Prato e, dando un’occhiata alle previsioni, sarà così anche oggi e domani, mentre da domenica l’afa potrebbe calare, seppur in maniera quasi impercettebile. Ecco perché il consiglio continua ad essere quello, se possibile, di evitare di uscire nelle ore più afose. Chi è costretto a esporsi al sole bollente sono i lavoratori outdoor (cantieri edili, agricoltura), ma anche coloro che operano all’interno di aziende dove vengono effettuate lavorazioni a caldo sono a forte rischio.

"Il rischio da calore con le alte temperature estive è da valutare nelle imprese, ponendo attenzione agli ambienti particolarmente caldi e ai lavoratori che operano all’aperto e conseguentemente più esposti a danni da calore. La normativa vigente (D.Lgs 8108) - fanno notare dall’Usl Toscana centro - impone l’obbligo di valutare tutti i pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori e contempla il microclima fra gli agenti fisici per i quali è obbligatoria la valutazione del rischio da programmare ed effettuare con cadenza almeno quadriennale da personale qualificato e in possesso di specifiche conoscenze nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione". Ai datori di lavoro, l’Usl ricorda alcune semplici regole da rispettare per garantire la sicurezza dei propri dipendenti, stressati dal’elevata umidità. A cominciare dal mettere a disposizione acqua potabile e fresca facilmente accessibile, senza dimenticare il tema pause, anche brevi ma frequenti, da effettuare in aree ombreggiate per i lavoratori outdoor o climatizzate per quelli indoor. Sempre legata a questo filone, ecco la riorganizzazione dei turni e degli orari pianificando le attività che fisicamente sono più impegnative durante i momenti maggiormente freschi della giornata. Inoltre, è importante favorire l’acclimatazione dei lavoratori, cercare di meccanizzare il più possibile le fasi lavorative che richiedono impegno muscolare e fisico, f are indossare abiti estivi leggeri di cotone e scarpe di sicurezza di modello estivo, e sviluppare, in collaborazione col medico competente, un piano di monitoraggio e di risposta alle emergenze. Per quanto riguarda i lavori outdoor, si è rilevato che nei settori agricoli e delle costruzioni i lavoratori arrivano disidratati. E l’esposizione al calore, se combinata con la disidratazione, incide notevolmente sulle prestazioni cognitive e fisiche, aumentando il rischio di infortuni oltre a quello di sviluppare malattie da calore e danni renali.

Questa tipologia di lavoratori dovrebbe assumere liquidi, bevendo almeno 500-750 ml di acqua (due-tre bicchieri) prima di iniziare il lavoro e la stessa quantità di acqua per ogni ora di lavoro svolta. E’ consigliato l’uso di indumenti protettivi: cappelli a tesa larga circolare e occhiali per protezione dai raggi solari oltre ad effettuare pause in zone completamente ombreggiate. Per le attività indoor è raccomandata l’adozione di alcune misure specifiche, come ad esempio la riduzione del carico di calore ’radiante’ posizionando schermi protettivi e dell’umidità per migliorare l’evaporazione del sudore del lavoratore.