REDAZIONE PRATO

Boom di maglie fai da te e lavori all’uncinetto "Grande riscoperta nel periodo di lockdown"

Le proposte di Bettaknit, brand delle sorelle Fani, stanno riscuotendo successo in una platea variegata di donne fra i 25 e i 50 anni

Addio stereotipo della nonna Maria al canto del fuoco con i ferri in mano e il gomitolo di lana intenta a realizzare maglioni per la famiglia. Oggi sono donne giovani, fra i 25 e i 50 anni, indipendenti, impegnate in lavori anche di rilievo, coloro che praticano l’arte del knitting - la lavorazione a maglia - dell’uncinetto o del ricamo. Lo rivela Bettaknit, guidata dalle sorelle Barbara ed Elisabetta Fani, dal suo osservatorio speciale ormai ultradecennale: il brand nato a Prato nel 2010 ha rivoluzionato la maglieria fai da te con i suoi kit maglia e uncinetto di lusso accessibili a tutti attraverso l’e-commerce. E l’anno funestato dal Covid e dal lockdown ha dato un’accelerata nella riscoperta o scoperta del piacere di realizzare capi con i ferri o all’uncinetto. "Negli ultimi tre-quattro anni - racconta Barbara Fani - abbiamo registrato un boom, un ritorno massiccio al lavoro a maglia. Se prima era una tendenza, adesso è diventata una tendenza consolidata". Il knitting, dunque, non solo una mania, ma uno spazio che donne di varia estrazione sociale e lavorativa - dall’avvocato, al manager, dalla professionista alla casalinga -vogliono vivere "come momento di relax e di realizzazione personale nella creazione di manufatti belli con filati pregiati ed ecosostenibili", aggiunge Fani. Ma non solo: nell’epoca della pandemia "in alcuni casi il knitting è diventato un supporto all’economia familiare, dal momento che purtroppo molte persone sono state costrette a rallentare con il lavoro principale". Da marzo dello scorso anno ad oggi il brand pratese Bettaknit ha evidenziato una impennata di vendite a questa platea variegata di clienti, dislocata un po’ in ogni Paese del mondo, con tante richieste per esempio dal lontano Oriente. C’è un episodio che fa trasparire il valore aggiunto della maglia fatta a mano e della proposta di Bettaknit. "Durante il lockdown dell’anno scorso - ricorda con emozione Barbara Fani - spedivamo i kit ad una infermiera che lavorava in un ospedale. Chiedeva di mandare il pacco alla portineria del nosocomio perché non era mai a casa per i turni massacranti dovuti alla prima ondata di epidemia".

Bettaknit ha potenziato i servizi per le proprie clienti, anche in considerazione che molte giovani e giovanissime si sono avvicinate al mondo della maglieria fatta a mano. "Offriamo sul nostro sito e sul canale Youtube dei video tutorial sulle varie tecniche utilizzabili - spiega Barbara Fani -I kit che proponiamo sono propedeutici alla realizzazione sia di capi d’abbigliamento, che di arredamento, con il quantitativo sufficiente di filati e con schemi per la creazione prescelta". I filati dei kit delle sorelle Fani sono tutti di alta qualità e della filiera corta. "Il 90% dei gomitoli è made in Italy e ci approvigioniamo per la maggior parte nel distretto pratese - chiosa la titolare - Abbiamo diversi filati sostenibili come un cotone ottenuto dal riciclo di precedenti lavorazioni, un filato in jeans riciclato e un filato in cachemire rigenerato. Siamo molto attente ad offrire al consumatore materiali con fibre naturali nel segno del consumo consapevole - conclude Fani - Adesso stiamo offrendo interessanti proposte nel mondo del craft che si sta ampliando verso la tessitura per creare arazzi, la pratica del mezzo punto per fare dei ricami e il macramè".

Sara Bessi