"Boom di fragili al pronto soccorso. Manca l’assistenza domiciliare"

Baldacci (Fp Cgil): "La Regione non ha mantenuto la promessa di attivare una rete territoriale efficiente. Adesso i sanitari sono costretti a lavorare in condizioni estreme". E il sindacato annuncia nuove proteste

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Prato, 24 novembre 2022 - Il freddo si è appena affacciato e già da un mese sono schizzati gli accessi al pronto soccorso di Prato, come in quello di Empoli e Torregalli. Il quadro non roseo viene tracciato da Simone Baldacci, coordinatore Fp Cgil per l’Asl Toscana Centro. Il motivo è da rintracciare "nella mancata attivazione dei servizi dell’assistenza domiciliare" situazione per cui si è registrato "un improvviso boom di accessi che ha fatto aumentare a dismisura il numero dei pazienti fragili con patologie cronico degenerative che stazionano per giorni su una barella in attesa del ricovero ospedaliero".

La Fp Cgil snocciola i numeri che sembrano destinati a lievitare. "Martedì erano 42 i pazienti che aspettavano in barella il ricovero al Torregalli e oltre 100 i pazienti in carico al pronto soccorso, rispetto ai 40 massimi che la struttura dovrebbe accogliere, 39 pazienti erano in attesa di ricovero al Santo Stefano e più di 20 a Empoli. Sono pazienti che rischiano di aspettare oltre le 72 ore per avere un posto letto adeguato e il cui stazionamento prolungato nei pronto soccorso costringe il personale sanitario, infermieri e oss, a farsi carico dei bisogni assistenziali primari, continuando però ad occuparsi, nello stesso tempo, dei casi urgenti in arrivo". Secondo il sindacalista "la stessa criticità è presente nelle degenze ospedaliere, dove il sistema delle bolle Covid sta naufragando a causa per l’aumento dei ricoveri dovuti al virus". Qualche magagna per i reparti Ama (Accoglienza medica avanzata), per i quali ha fatto da apripista il modello pratese. "Nonostante siano di grande utilità per decongestionare i pronto soccorso - sostiene Baldacci - e per compensare le poche dimissione dei reparti di degenza ospedaliera, sono spesso e volentieri saturi, come è successo ad Empoli nei giorni scorsi".

Baldacci punta il dito su una promessa al momento non mantenuta. "Alla fine dell’ultima ondata pandemica dell’autunno scorso, gli amministratori della sanità regionale si erano prodigati nelle promesse di creare una rete di assistenza territoriale per trattare i pazienti cronici più fragili a domicilio, grazie alla presa in carico delle squadre dei Girot e attraverso la creazione di una linea di assistenza domiciliare urgente h 24". Una bella idea che sta rimanendo al palo "a causa del blocco draconiano delle assunzioni messo in atto dalla Regione. Ora gli ospedali aziendali sono di nuovo al collasso, con gli operatori sanitari costretti a lavorare in condizioni estreme". La Fp Cgil annuncia settimane calde di protesta "per ottenere le risorse necessarie per alleggerire i disumani carichi di lavoro a degli operatori sanitari dei pronto soccorso e per la creazione di una rete territoriale di assistenza domiciliare".

Sa.Be.