
piano di dismissione dei campi nomadi
Il Comune vuole chiudere i quattro campi nomadi della città. L’aveva già annunciato lo scorso ottobre l’assessore Luigi Biancalani, partendo dalla necessità di liberare l’area di viale Manzoni a Iolo per fare posto al cantiere della terza corsia dell’autostrada. Adesso c’è anche lo stanziamento di 72.000 euro (di cui 61.000 destinati alla manodopera) per arrivare progressivamente al superamento delle aree di sosta, facilitando l’inclusione sociale e abitativa dei cittadini rom e sinti. La quasi totalità del budget è destinata all’affidamento del servizio a un operatore esperto nel sociale (il Comune ha già pubblicato una manifestazione di interesse), che dovrà avvicinare i 244 nomadi del territorio "dialogarci e accompagnarli verso nuove e diverse sistemazioni alloggiative, percorsi di ricerca di un lavoro, occasioni formative e sostegno al reddito".
Il tutto in collaborazione con i servizi sociali del Comune e della Società della Salute. Nell’avviso esplorativo si parla anche di "un bonus d’uscita dai campi messo a disposizione dal Comune". L’operatore che vincerà il bando avrà 18 mesi di tempo per concretizzare il progetto, partendo dalla chiusura del campo nomadi di viale Manzoni, dove il Comune ha particolare fretta di liberare l’area per lasciarla a disposizione di Autostrade. Poi successivamente sarà la volta della chiusura del campo di via Traversa per le Calvane a San Giorgio a Colonica, di via Pollative e di viale Marconi a Mezzana. La notizia dello stanziamento di 72.000 euro per facilitare l’uscita dei nomadi dalle aree di sosta ha suscitato l’immediata reazione polemica dell’opposizione. Tanto che la Lega ha già annunciato per sabato 5 giugno una manifestazione di protesta davanti al campo nomadi di viale Marconi, alla presenza del senatore Manuel Vescovi. "Mentre ci sono famiglie italiane che tra poche settimane si vedranno recapitare l’avviso di sfratto - accusa il consigliere comunale del Carroccio, Marco Curcio - ci sono rom e sinti che per uscire dai campi nomadi non solo ricevono il bonus di uscita, ma come se non bastasse il Comune ha pure stanziato 72.000 euro per provare a convincerli a lasciare le loro baracche e roulotte. Il tutto in aggiunta a quelle migliaia di euro di bollette dell’acqua e per i servizi igienici che gli sono state pagate finora. Tra l’altro - aggiunge Curcio - questo progetto potrebbe anche concludersi con un nulla di fatto, perché da nessuna parte è scritto che esauriti questi fondi si riesca a centrare l’obiettivo". Critico anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Claudio Belgiorno. "Mi chiedo come si possano stanziare risorse pubbliche in questo momento così difficile per chi da sempre ha occupato in maniera irregolare uno spazio della città – accusa - Mentre dall’altra parte abbiamo centinaia di famiglie pratesi regolari che sono rimaste fuori dalla graduatoria per ricevere un alloggio popolare. I campi rom dovrebbero essere sgomberati a prescindere in quanto luogo di degrado e pericoloso per gli stessi occupanti a causa delle precarie condizioni igienico-sanitarie". Nella polemica interviene anche il consigliere comunale del centrodestra Claudiu Stanasel. "Il Pd difende e aiuta gli zingari che da anni vivono nell’illegalità sul nostro territorio utilizzando il denaro pubblico - accusa - Trovo che questa misura sia vergognosa e una grave offesa verso le famiglie pratesi in difficoltà. In Comune sentiamo spesso dire che non ci sono soldi per aiutare le famiglie e le attività pratesi. Oggi ne capiamo il perché".
Sdb