Prato bombardata, Prato liberata: è la mostra organizzata dalla Lazzerini in collaborazione con l’Archivio Fotografico Toscano e la Casa del Combattente di Prato, che sarà inaugurata sabato prossimo alle 16 e si potrà visitare fino al 22 settembre negli orari di apertura della biblioteca. Attraverso una serie di documenti, reperti originali, fotografie e video provenienti dall’Aft e dall’archivio del National Museum of the United States Air Force, la mostra racconta le devastazioni dei bombardamenti aerei tra il 1943 e il 1945, quando la città subì una serie di incursioni con lo scopo di distruggere le industrie tessili e dei ponti ferroviari. Un viaggio per rivivere la tragica esperienza della guerra e la gioia della liberazione della città. La mostra percorre le tappe attraverso immagini aeree dei bombardieri americani, vedute della città sventrata dalle esplosioni.
Tra le foto da segnalare quelle scattate dal Martin B-26 Marauder, un bimotore statunitense da bombardamento impiegato dagli Usa nella guerra del Pacifico all’inizio del 1942, che si guadagnò da subito il soprannome di "fabbrica di vedove" a causa dell’alta percentuale di incidenti in fase di decollo e atterraggio. In mostra anche alcune lettere provenienti da collezioni private che restituiscono una dimensione più intima e familiare agli eventi narrati. Fra queste una lettera dalle saline di Volterra, che testimonia la stanchezza e il caos vissuto dai soldati in partenza e la tenera lettera del piccolo Bruno Becherini inviata durante le festività natalizie al fratello Alessandro - detto Piero - che si trovava al fronte, dove si legge: "Domani l’altro è la Befana ed io vorrei tante cose ma la mamma mi dice che è tempo di guerra e non si può esigere tante cose perché la Befana non trova che poca roba... Mi contenterò di quello che vorrà lei".