
"Bayadère", la danza e il mistero
C’è un balletto della tradizione intriso di mistero e esotismo. E c’è una delle scene più riprese e celebrate di quel balletto, riscritta da un coreografo di punta della scena internazionale come Michele Di Stefano, per una produzione di alto livello del Nuovo Balletto di Toscana. Bayadère. Il regno delle ombre, quarto e ultimo appuntamento della rassegna "Politeama Spring Dance" in scena stasera (alle 21), chiude l’ultimo sipario di stagione tutto nel segno delle arti coreutiche.
Una Bayadère contemporanea è quella che fa rivivere questo spettacolo vincitore del premio Danza & Danza 2021, ben distante dalla versione ottocentesca intrisa di esotismo con bramini e pascià disegnata da Marius Petipa sulle celebri musiche di Ludwig Minkus. Il Regno delle ombre è una delle scene più riprese e celebrate, in cui il confine tra il reale e l’aldilà è labile, dove le ombre appaiono congelate nella tragica condizione e i movimenti sono rituali: in scena nove giovani talenti che scatenano tutta la forza dinamica e la vera natura psichedelica dell’allucinazione del guerriero Solor dopo aver fumato il narghilè. Più volte rappresentato come pezzo a sé stante, il balletto fa parte del terzo atto dell’opera di Marius Petipa, storia di amore, morte e vendetta ambientata in India, andata in scena per la prima volta il 23 gennaio 1877 a San Pietroburgo.