REDAZIONE PRATO

Bambini e ragazzi, fuori casa si sta meglio Oltre 6000 iscritti nei centri estivi della città

Da giugno a settembre tante offerte e ancora (pochi) posti a disposizione. Santi: "Siamo molto contenti della risposta delle famiglie"

E’ partita l’estate in città di oltre 6000 tra bambini e ragazzi. Ventisei proposte delle associazioni per attività da fare all’interno delle strutture del Comune, ma anche 25 parrocchie in campo oltre a 10 progetti firmati dal Cgfs compongono un ampia offerta tra sport, natura, divertimento e sano relax destinato ai più piccoli. Il riscontro delle famiglie è finora stato eccezionale con numeri che non si vedevano dagli anni precedenti alla pandemia, sia dal punto di vista degli iscritti sia da quello degli educatori disposti a prestare servizio nei mesi estivi. Il grande ritorno di quest’anno è rappresentato dai campi residenziali a Cavarzano e alla Doganaccia proposti dal Cgfs: una settimana di vacanza a tema ambientale che hanno già riscontrato il tutto esaurito con 60 posti a disposizione già prenotati.

I fattori che hanno giocato a favore del successo dei campi estivi sono diversi: intanto la voglia di ripartenza e di stare insieme, unita alla scadenza delle limitazioni Covid (lo scorso anno erano ancora in vigore restrizioni come l’uso della mascherina) e il fatto che molti genitori non lavorino più in smart working. Le proposte sono piaciute e i posti sono già quasi tutti esauriti.

I primi centri sono partiti lunedì, la programmazione è settimanale e arriva fino al 10 settembre coprendo tutto l’arco dei mesi senza scuola. Chi è interessato ha diverse strade per informarsi valutando l’offerta dei centri comunali pubblicata sul sito del Comune di Prato con le schede relative al luogo di svolgimento, i contatti telefonici e la fascia di età di riferimento. Ci sono poi le proposte a tema sport del Cgfs che si può contattare consultando il sito o scrivendo a [email protected]. E poi le 25 parrocchie con in testa Sant’Anna - storicamente la più gettonata - che offrono attività nei mesi più caldi. Proprio in virtù di una vera ripartenza la pastorale giovanile della Diocesi nei mesi scorsi ha formato circa 200 animatori da impiegare nelle attività estive. Davvero un caleidoscopio di proposte per scacciare noia e solitudine. A queste proposte si uniscono quelle riservate ai bambini e ai ragazzi con handicap: una cinquantina gli iscritti al momento, per i quali il Comune ha riservato voucher così da aiutare le famiglie a pagare la retta. Infine cinque campi estivi interculturali rivolti a tutti gli alunni dai 6 agli 11 anni organizzati in collaborazione con l’associazione Cieli Aperti e finanziati dal ministero delle politiche sociali per favorire la socializzazione attraverso modalità ludico-educative. In particolare queste attività sono finalizzate allo sviluppo di una positiva immagine di sé, del proprio gruppo, della propria identità, oltre a potenziare le abilità comunicative e relazionali. Anche in questo caso per aiutare le famiglie a pagare le rette ci sono contributi erogati in base al reddito Isee e che si possono conoscere consultando il sito del Comune.

"Questa’anno non abbiamo più a disposizione i fondi speciali Covid destinati ai genitori per sostenere le rette dei centri. Nonostante questo c’è stata un’altissima adesione", commenta l’assessore alla scuola Ilaria Santi. "Un ottimo segnale di ripartenza per bambini e ragazzi che hanno diritto a trascorre un’estate di divertimento con i loro coetanei". "I campi estivi rappresentano un’opportunità per fare un percorso di crescita attraverso il divertimento, lo sport e il gioco, nel rispetto degli altri e dell’ambiente che ci circonda", aggiunge Daniela Pecchioli, responsabile centri estivi del Cgfs. Non resta che dare inizio all’avventura.

Silvia Bini