ROBERTO DAVIDE PAPINI
Cronaca

Un rap per la sua Armenia: la scommessa di Ayk

Debutto con due singoli per il cantante 19enne figlio della stilista Naira Khachatryan

Ayk, rapper italo-armeno

Prato, 4 gennaio 2021 - Un viaggio che parte da Prato e spazia tra le atmosfere di Coelho e il fascino di una terra come l’Armenia. E’ l’esordio musicale di Ayk, rapper 19enne italo-armeno, che debutta con due singoli ricchi di emozione e di suggestioni. Figlio della talentuosa stilista armena (ma ormai pratese di adozione) Naira Khachatryan, Ayk è cresciuto e vive a Prato. Accanto agli impegni della scuola e alla passione per il calcio (è un attaccante del Calenzano) Ayk sviluppa l’amore per la musica rap. Con il brano “L’Alchimista“ (ispirato al celebre romanzo di Paulo Coelho) invita l’ascoltatore ad avere il coraggio di tentare la sorte e la fiducia nel perseguire i propri sogni, tenendo sempre a mente l’obiettivo che si è prefissato di raggiungere. Una canzone ispirata dalle stesse scelte di vita di Ayk che ha sempre avuto un sogno: quello di diventare un rapper. Grazie alla sua tenacia, ma anche all’incontro con l’amico e producer Sway e con il fondatore di 2Dialogue, Claudio Brambilla, Ayk è riuscito a farsi strada sulla scena musicale. L’invito dell’artista è quello di non darsi per vinti, consapevoli che l’obiettivo che si persegue è più forte di qualsiasi rifiuto, ostacolo o impedimento che intralcia il proprio cammino.

Con “Ancora Altrove“ il pensiero di Ayk va alla sua terra di origine, l’Armenia, che sta vivendo un periodo particolarmente tormentato e drammatico a causa del conflitto nel Nagorno-Karabakh. "Finalmente è uscito questo pezzo molto importante per me. Molto importante soprattutto in questo momento, vista la situazione drammatica che il mio paese d’origine sta attraversando. Per tutti i giovani che hanno combattuto dando la vita per difendere la propria famiglia, la propria casa la propria terra. Giovani di cui rimarrà solo un ricordo...". Il riferimento alla cultura e alle tradizioni armene è presente anche a livello strumentale: "Da qui – spiega Ayk – nasce proprio l’idea di accompagnare le mie parole con uno strumento profondo e antico come il duduk, originario dell’Armenia".