
Una comunità, per essere tale, deve a tutti i costi condividere la conoscenza della sua storia. Parte da qui l’alleanza che vede protagonisti, con la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, la Società Pratese di Storia patria e l’Archivio di Stato. I risultati sono già tangibili: è appena stato presentato l’ultimo numero dell’Archivio Storico Pratese pieno di curiosità e di preziosi approfondimenti sulla storia della città. Pubblicato con il patrocinio e il sostegno economico della Fondazione Cassa, il volume è arricchito da Carte scoperte, una sezione speciale e fissa gestita dall’Archivio di Stato. A presentarlo, con la presidente della Fondazione Diana Toccafondi (al centro della foto), il presidente della Società di Storia patria Francesco Bettarini e il direttore dell’Archivio di Stato, Leonardo Meoni. "Oggi c’è bisogno di ricerca storica non per chiudersi ma per renderci consapevoli di quello che è il nostro tempo - ha detto Toccafondi - questo è un patto per la storia di Prato". Ad aprire la rivista l’intervento del linguista Piero Fiorelli sull’utilizzo della parola squisio nel territorio pratese (oggi si direbbe sospendo il gioco). La sezione A carte scoperte è dedicata alla recente acquisizione, da parte dell’Archivio di Stato, di una lettera scritta da Matteo degli Organi nel 1434, esposta in una mostra aperta fino al 30 dicembre. Per abbonamenti: [email protected].