REDAZIONE PRATO

Ancora fango in negozi, taverne e scantinati

Tante case a terratetto al Poggetto, da via Ponte alla Furba alla Statale, hanno avuto piani terra, cantine e taverne allagate, poi anche i negozi per i rigurgiti delle fognature e anche qui sono già iniziate le operazioni per la rimozione dei rifiuti già accatastati sui marciapiedi. Il sindaco Riccardo Palandri ha firmato un’ordinanza dove vengono individuate quattro aree provvisorie su Poggio a Caiano per il primo ammassamento dei rifiuti.

Le aree sono: piazza 1° maggio, parcheggio campo sportivo di via del Bargo, parcheggio di via del Granaio, via Lombarda. In questi quattro punti è possibile conferire i rifiuti urbani (e assimilati agli urbani) e altri di diversa natura provenienti dallo sgombero di strade, abitazioni e cantine a seguito dell’evento alluvionale. Oggi, tutte le scuole e gli asili nido saranno riaperti. Saranno riaperti anche il cimitero, il museo "Soffici", la biblioteca e gli impianti sportivi comunali. Resterà, invece, chiuso il parco del Bargo. Il Comune mette a disposizione delle confezioni di acqua donata dalla ditta Sime di Calenzano e chi ha necessità può venire a prenderle nel palazzo comunale in via Cancellieri passando dall’ingresso laterale. L’acqua dei fontanelli si può bere mentre quella dei rubinetti va bollita. Superata la "crisi elettrica" con il ripristino della centralina di Poggetto. Chi avesse necessità di interventi o di aiuto a causa degli eventi legati al maltempo può contattare la protezione civile al 338.4944575. La Misericordia di Poggio, insieme ad altre associazioni, fra cui la Vab, ha operato per il pompaggio di acqua per svuotare locali allagati, confezionamento e distribuzione di sacchi di sabbia e logistica. Il Mestolo d’oro ha contribuito alle operazioni di soccorso preparando la cena ai volontari in servizio e a chi aveva bisogno. I Giullari hanno prestato la loro opera a Seano per spalare il fango e la parrucchiera del Poggetto Rebecca Ciardi, insieme al bar Roberta, ha portato 60 pasti agli inquilini della zona industriale di Ficarello, rimasti isolati per giorni e ai volontari che stavano lavorando per pompare l’acqua. M.S.Q.