
Guardia di finanza
Prato, 26 novembre 2018 - Una settimana decisiva in cui molti degli indagati potrebbero uscire di scena chiarendo la propria posizione. Sono attesi in questi giorni nell’ambito dell’inchiesta sui ticket sanitari non pagati all’ospedale Santo Stefano. Una maxi inchiesta quella dei sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati ben 43 persone fra medici, tecnici di laboratorio e infermieri dell’ospedale per un sospetto giro di analisi mediche eseguite a parenti e amici fuori dai canoni ufficiali, ossia senza il pagamento del ticket previsto per legge.
L’inchiesta ha già portato alla sospensione dal lavoro della direttrice del laboratorio di analisi dell’Asl Toscana Centro (ossia Firenze, Prato Pistoia), Patrizia Casprini, coinvolta in un contenzioso con una collega nel 2009 e condannata dal giudice di pace a pagare un’ammenda. E’ dalle carte di quel processo che gli investigatori sono partiti: la collega aveva denunciato la Casprini di averla picchiata dopo che si era rifiutata di analizzare una provetta di sangue priva del codice a barre che viene rilasciato quando si paga il ticket. La condanna del giudice di pace è arrivata nel 2017. Un paio di anni prima era arrivata una segnalazione anonima alla guardia di finanza che parlava di un giro di esami medici svolti in ospedale a parenti e amici di medici e dipendenti dell’ospedale.
Una segnalazione che non aveva trovato riscontri fino alla notizia della condanna della dottoressa. L’inchiesta è proseguita sotto traccia finché mercoledì scorso la Finanza asi è recata in ospedale per la perquisizione e per notificare gli avvisi di garanzia.
I finanzieri durante l’accesso al laboratorio di analisi hanno, tra l’altro, trovato due ex tecnici in pensione che indossavano un camice bianco. Che cosa facevano i due tecnici nel laboratorio? Possibile che lavorassero a a nero dentro il Santo Stefano? Una questione al vaglio degli investigatori che stanno cercando di chiarire la posizione dei due pensionati e il loro ruolo all’interno dell’ospedale.
Al momento non sembra che i pensionati svolgessero le analisi ma nessuna pista viene esclusa. La loro presenza comunque potrebbe portare a una nuova ipotesi di reato che andrebbe ad aggiungersi alla due avanzate fino a ora nei confronti dei 43 indagati: truffa allo Stato e peculato. Un’altra grana che si va ad aggiungere a tutte le tegole piovute addosso all’ospedale negli ultimi tempi. Secondo quanto appreso fino a ora, la Finanza ha sequestrato documenti e pc nei quali sarebbero contenute le tracce degli esami medici svolti senza il pagamento del ticket: i referti a nome di pazienti che avrebbero legami con i dipendenti dell’ospedale. Insieme al materiale, però, le fiamme gialle hanno anche trovato prove e documenti di tecnici e persone che in questi anni si sarebbero tutelati raccogliendo materiale per dimostrare l’estraneità ai fatti. Potrebbero essere queste persone a chiarire che cosa succedeva nel laboratorio di analisi mediche del Santo Stefano.
L.N.