REDAZIONE PRATO

Alla ricerca di tessitori e filatori Le aziende non trovano personale

Vignolini (Confartigianato): "Stage in fabbrica, un’occasione per imparare un mestiere richiesto. Ma ci sono più posti disponibili che ragazzi disposti a mettersi in gioco". L’esempio virtuoso di Penelope

"Per anni nelle famiglie pratesi si è denigrato il tessile, come se venire a lavorare in fabbrica fosse qualcosa di deplorevole. Noi invece stiamo cercando di fare capire ai giovani che lavorare al telaio può garantirti un’occupazione certa, in sicurezza e ben retribuita. Non solo: stiamo cercando di trasmettergli anche la passione per questo mestiere, perché la stoffa prodotta poi la ritrovi nei negozi o dalle grandi griffe. Il tessile non è solo le otto ore di lavoro, ma una passione che dà vita a un’intera filiera". Torna alla ribalta il problema della mancanza di competenze e di ricambio generazionale nel distretto tessile. Ad affrontare il tema è Moreno Vignolini, vicepresidente di Confartigianato, ma stavolta lo spunto arriva da un esempio virtuoso. Il progetto Penelope, il corso promosso dal Pin e finanziato dalla Regione con i fondi europei per formare addetti al processo di tessitura e filatura, partito lo scorso ottobre, inizia a dare i primi frutti. Ieri mattina all’interno dell’azienda Eltem, associata a Confartigianato, i 14 partecipanti al percorso formazione-lavoro, per lo più under 30 disoccupati o che volevano cambiare settore (c’erano ragazzi provenienti dal commercio, estetica, edilizia), hanno effettuato alcune delle 100 ore del laboratorio di tessitura previste dal corso. In precedenza ne avevano fatte 80 di filatura alla Pinori Filati e alla Pecci Filati in collaborazione con Confindustria Toscana Nord, e molte altre di teoria in aula al Pin. E adesso iniziano a muoversi i primi interessi da parte delle imprese. "A Prato ci sono più richieste di stage provenienti dalle aziende che allievi disposti a intraprendere questo percorso - spiega Alessandro De Rosa, responsabile alta formazione del Pin -. Le persone che si sono iscritte al progetto Penelope vanno a riempire vuoti di competenze che si sono creati da anni con il pensionamento dei vecchi addetti. Tessitori e filatori sono fra i mestieri più ricercati. Invitiamo i ragazzi in cerca di lavoro a intraprendere questo percorso e a specializzarsi: le opportunità di inserimento in azienda sono alte".

A invitare a un cambio di mentalità è lo stesso Vignolini. "Nelle ore di stage gli insegnanti sono tessitori e filatori che trasmettono sul campo ai giovani il loro sapere - spiega -. Ai ragazzi viene trasmesso il know how e la passione per un mestiere che deve tornare a essere considerato di più. E per questo cambio di mentalità è necessario anche l’intervento della politica, che non può delegare completamente la formazione agli imprenditori o agli artigiani, ma deve investire di più nei corsi del Pin o aiutare finanziariamente le imprese". Dal Pin sottolineano anche un altro problema: la mancanza di una scuola professionale specializzata. "Queste figure o si specializzano a scuola o in azienda, non ci sono alternative - conclude De Rosa -. Ai ragazzi diciamo di provarci: il settore ha tante potenzialità".

Stefano De Biase