Meteorite cade in Toscana, parte la caccia tra campi e vivai

Oggi e domani battute di ricerca organizzate dal Museo di scienze planetarie con gli astrofili di Montelupo, Prato e San Marcello

Marco Morelli (a destra) riceve la meteorite ritrovata a Carpi nel 2020

Marco Morelli (a destra) riceve la meteorite ritrovata a Carpi nel 2020

Prato, 9 ottobre 2021 - La meteorite caduta la notte del 1° ottobre scorso nella zona compresa fra i Comuni di Agliana e Quarrata al confine con la provincia di Prato è un vero e proprio ‘tesoro’ per la scienza. Che va cercato e trovato.

Per questo stamani e domani mattina il Museo di scienze planetarie ha organizzato una battuta di caccia, nella speranza di rintracciare quello che è arrivato a terra del bolide che è caduto dopo essere stato avvistato da otto telecamere della rete di sorveglianza italiana Prisma.

Alle ricerche partecipano una trentina di volontari. Ci sono il gruppo astrofili di Montelupo fiorentino, guidato da Maura Tombelli, la maggiore scopritrice di asteroidi in Italia, con due squadre, il gruppo astrofili di San Marcello pistoiese e quello di Prato. Si parte stamani da Agliana, nella zona fra l’autostrada e il torrente Bure. I volontari cercano una roccia di pochi centimetri di diametro che pesa fra i 30 e i 100 grammi di colore nero intenso.

Gli esperti di Prisma (Istituto Nazionale di Astrofisica) hanno stabilito che è probabile sia caduta in un’ellisse tra le frazioni di La Ferruccia, Sant’Antonio, Vignole, Olmi, Valenzatico, Case Ferretti e Lucciano. "Le probabilità di trovare un oggetto così piccolo sono basse, perciò facciamo un appello anche ai cittadini – spiega il direttore del museo, Marco Morelli – Preghiamo chi possiede orti, giardini e vivai nella fascia indicata di controllare il terreno e, se è possibile anche i grandi tetti delle aziende". Intanto le squadre organizzate dal Museo rastrelleranno i terreni aperti utilizzando un’app che permetterà via via di registrare (e di escludere) le zone già battute che non hanno dato risultati. La fascia indicata dagli esperti, che hanno tenuto conto anche della direzione del vento al momento della caduta del bolide, è stata suddivisa con una ‘griglia’ che permette di setacciarla con attenzione.

"Chiunque dovesse trovare una piccola pietra ricoperta da una patina scura e con gli angoli smussati, deve subito avvertirci, magari inviando una foto – aggiunge Morelli – Infatti il valore commerciale delle meteoriti è molto basso rispetto a quello scientifico, ma il fortunato che dovesse trovarla almeno diventerà molto popolare".

Chi trovasse o pensasse di averne trovata una, non deve toccarla a mani nude, ma fotografarla e chiamare il Museo di scienze planetarie al 335 8486580 o inviare una mail a [email protected].

Elena Duranti