Prato, insulti via social dopo l’aggressione alla figlia. Il giudice: non c’è reato

Una donna si sfoga sui social contro l’uomo che ha rotto il naso alla figlia, per il giudice si tratta di un’esplosione dovuta all’ira e la assolve

Una donna è stata assolta nonostante le offese rivolte a un uomo su Facebook

Una donna è stata assolta nonostante le offese rivolte a un uomo su Facebook

Prato, 2 aprile 2022 - Lo ha offeso su Facebook. Ha scritto nome e cognome, ha pubblicato una foto e sotto ha postato lunghi commenti apostrofandolo come "sudicio" e "senza p...", usando parole colorite e prendendolo in giro per il suo aspetto fisico. Secondo la donna tutti dovevano sapere quello che lui aveva fatto: lui, un uomo grosso e corpulento, aveva rotto il naso a sua figlia, una ragazzina di 19 anni che pesa appena 40 chili. Le offese su Facebook sono costate alla donna, pratese di 49 anni, una denuncia e un processo penale per diffamazione su internet. Ma il processo si è chiuso ieri con l’assoluzione. Il giudice ha accolto la tesi dell’avvocato Sabrina Serroni secondo cui quelle parole ingiuriose sarebbero state dettate dallo "stato d’ira" in cui si trovava l’imputata. Le offese rivolte all’uomo derivavano, secondo l’avvocato, dalla provocazione e dallo stress a cui era stata sottoposta la sua assistita dopo che aveva visto la figlia massacrata di botte. L’uomo, un pratese di 32 anni, l’aveva denunciata per diffamazione e ieri il processo è arrivato a conclusione. Il reato contestato era la diffamazione con l’aggravante del mezzo utilizzato, un social network, che prevede pene da sei mesi a tre anni di reclusione.

Il giudice, però, ha accolto la tesi difensiva ritenendo che la donna avesse agito d’impulso e unicamente in difesa della figlia. Il fatto risale all’agosto del 2016 quando la figlia si trovava in vacanza a Rimini con il fidanzato e una coppia di amici. Una sera fra i quattro scoppiò un violenta litigata. Una parola dopo l’altra e il litigio degenerò in rissa. La ragazzina, all’epoca 19 anni, venne colpita al naso e finì in ospedale. La prognosi fu di 30 giorni per la frattura del naso e altre escoriazioni. L’uomo e la compagna vennero indagati dalla Procura di Rimini per lesioni, la ragazza ferita per minacce. Il processo è ancora in corso. Quando la madre della giovane scoprì quello che era accaduto, affidò la sua rabbia al social network, sfogandosi contro l’uomo che aveva picchiato la figlia, una ragazzina magra e cagionevole di salute. "Ora metto il tuo nome e cognome e la foto di quella faccia da sudicio che ti ritrovi", aveva scritto la donna subito dopo l’aggressione. "È bene che i tuoi amici sappiano quello che hai fatto", continuava il lungo post. "Sei un uomo senza p...". E poi ancora a corredo della foto: "Eccolo! Come sei bello, così paffutello... quello è grasso, di sostanza c’è poco". "Cento chili di grasso contro una figliolina di 40 chili, ti devono riconoscere tutti!".

Offese pesanti che hanno fatto il giro dei social network e che hanno portato alla denuncia contro la donna. Nonostante il profilo Facebook fosse stato aperto con un nickname, la donna ha sempre detto di essere lei a gestirlo e non si è mai nascosta. Anzi, ha ammesso di essere stata lei a scrivere quelle cose perché fuori di sé per l’accaduto. Il giudice ha ritenuto che non ci fossero gli estremi della diffamazione e ha chiuso la brutta vicenda con l’assoluzione.