
Il mondo del tessile pratese piange Giancarlo Frati. Uno degli ultimi leoni del distretto si è spento all’età di 93 anni. Si era da tempo ritirato a Firenze e lascia i tre figli Laura, Mario e Riccardo e otto nipoti. Precursore nell’export dei tessuti, è stato uno dei primi pratesi a vendere negli Stati Uniti. Nato nel 1929, cominciò nel migliore dei modi fondando nel 1952 a Montemurlo il lanificio Pontetorto – che è ancora oggi una delle più grandi aziende del distretto – nella cui compagine entrarono dopo di lui altri soci: i fratelli Bruno e Mauro Banci e Vittorio Becagli; a proposito di leoni del tessile che regnarono nell’età dell’oro di Prato. La società durò fino al 1986, quando ne uscirono sia Becagli che Frati, il quale non si fermò, ma anzi diede vita ad altre aziende sia in Italia che all’estero. Oggi il gruppo continua con il figlio Riccardo che dice: "Mio padre era un gran lavoratore, uno degli uomini che ha fatto la storia della città. Risiedeva a Firenze dal 1966 e negli ultimi anni la sua salute preoccupava, faceva la dialisi e fino all’ultimo è stato un grande esempio per tutti". A raccontare quale era il soprannome di Frati tra i ’leoni pratesi’ che all’epoca si incontravano al ristorante "Da Francesco" è il figlio Mario, arrivato dagli Usa per le esequie. "Lo chiamavano Faina, un nome che la dice lunga sulla sua astuzia. Pranzavano tutti insieme e giocavano in amicizia a carte, poi tornavano nelle ditte e si fregavano i clienti. La Prato di allora era così, il valore umano contava molto e si lavorava 7 giorni su 7 – racconta Mario Frati – Vivo in America proprio grazie alla sua lungimiranza. Non mi ha iscritto a nessuna accademia ma mi ha insegnato il lavoro. Da giovanissimo nel 1979 andai in Perù ad Arequipa, poi in Germania, Finalandia e Sudfarica, infine a New York nel 1988. Ho girato il mondo con le aziende di mio padre, lui aveva una marcia in più". A ricordarlo commosso è l’amico Piero Zucchi: "Mi ha insegnato a vendere le pezze. La prima volta che andai con lui a New York era il 1954, facemmo tre scali aerei. Era un uomo straordinario, riusciva ad aprire tutte le porte. E riuscì ad aggirare i dazi sulla lana che creavano problemi nelle importazioni ai pratesi, mettendo una ditta in America. Fu il primo, uno scopritore, l’hanno seguito tutti". I funerali si terranno martedì 1° marzo alle 11 nella chiesa di Santo Spirito a Firenze.
Elena Duranti