
L'ostensione della Sacra Cintola
Prato, 13 agosto 2025 – È la festa mariana per eccellenza, tanto che per secoli - e ancora oggi - la solennità dell'Assunzione della Madonna, che si celebra il 15 di agosto, a Prato viene chiamata semplicemente "Santa Maria". Nella basilica cattedrale si tiene l'ostensione del Sacro Cingolo mariano, è una delle cinque "mostre" canoniche che avvengono durante l'anno. Gli orari delle messe per l'Assunta in cattedrale, e nelle parrocchie, sono quelli festivi; nel pomeriggio la tradizione è tutta pratese: alle 17,30 canto dei vespri e alle ore 18 il vescovo Giovanni Nerbini officerà la solenne ostensione mostrando la Sacra Cintola ai fedeli dal pulpito di Donatello e all'interno dal balcone del Ghirlandaio. Al secolare rito parteciperà il commissario prefettizio del Comune di Prato Claudio Sammartino.
La preziosa reliquia mariana è infatti proprietà congiunta della Chiesa e del Comune, a simboleggiare come la Sacra Cintola appartenga a tutta la comunità. Per Sammartino, nominato commissario lo scorso 11 luglio, sarà la prima partecipazione a uno dei momenti più importanti e sentiti della tradizione pratese. I testimoni del rito sono il presidente della Serra Club di Prato Piero Troni, la neo eletta presidente della Pubblica Assistenza l'Avvenire di Prato Elisabetta Cioni e il proposto della Misericordia di Prato Gianluca Mannelli. Tra il Sacro Cingolo e l'Assunzione di Maria esiste un legame speciale: venerata come "icona" dell'incarnazione e della verginità di Maria, la reliquia fu donata a San Tommaso apostolo proprio da Maria mentre saliva al cielo.
L'Assunta è anche la patrona dell'arciconfraternita della Misericordia di Prato. Venerdì 15 agosto alle ore 11,15 messa solenne celebrata nell'oratorio di via Convenevole. Nella sede di via Galcianese, dalle 9 alle 12, distribuzione a i fratelli e alle sorelle del tradizionale panino benedetto della festa.
La Sacra Cintola è custodita a Prato da oltre otto secoli e ha attraversato tutti i principali avvenimenti storici della città. Secondo la tradizione fu consegnata da Maria all’apostolo Tommaso al momento della sua Assunzione in cielo. Nel tempo la reliquia è stata consegnata a un sacerdote, i cui discendenti se la tramandarono fino a che un mercante pratese di nome Michele, in pellegrinaggio a Gerusalemme, si innamorò di Maria, discendente di quella famiglia. Quando i due si sposarono, Michele ebbe in dono la Sacra Cintola e la portò con sé a Prato intorno al 1141. In punto di morte il mercante la donò al proposto della pieve di Santo Stefano, oggi cattedrale. La Sacra Cintola, o Sacro Cingolo, è una striscia di lana finissima, broccata in fili d’oro. Ed è paradigmatico che il simbolo della città del tessile sia proprio un manufatto tessile. La reliquia appartiene ai pratesi e la sua proprietà condivisa è simboleggiata dal possesso delle tre chiavi necessarie per aprire lo scrigno che la contiene. Due sono di proprietà del Comune e una è della Diocesi. Ogni anno viene mostrata in pubblico cinque volte l’anno: Natale, Pasqua, primo maggio, 15 agosto e al termine del Corteggio Storico dell'8 settembre, giorno della Natività di Maria. Nei secoli la sacra reliquia è stata venerata da principi e imperatori, santi, vescovi e papi.