Prato, alla Lazzerini la storia di Armando Frigo e la mostra Mineros

Per il ciclo Incontri con autrici e autori, ospite Andrea Mazzoni con il suo nuovo libro. Una storia a tinte viola per acquisire coscienza del passato intrecciandolo con lo sport

Un volto della mostra Mineros

Un volto della mostra Mineros

Prato, 30 aprile 2024 - Prosegue il ciclo "Incontri con autrici e autori" organizzato dalla Biblioteca Lazzerini in collaborazione con la Libreria Gori. Protagonista dell'appuntamento in calendario per venerdì 3 maggio alle 18.30 nella sala conferenze della Lazzerini sarà Andrea Mazzoni, insegnante ed ex assessore alla cultura, autore del nuovo libro dal titolo Armando Frigo, il “tenente viola” (e altri che dettero un calcio al nazifascismo), pubblicato da Pentalinea. Il volume racconta la storia di un giocatore che incrociò il proprio destino con la guerra e il “male assoluto” del nazifascismo. Armando Frigo, calciatore yankee (nato negli Usa da immigrati veneti), fra il 1934 e il 1943 militò nelle squadre di Vicenza, Fiorentina e Spezia e perse la vita in Montenegro. Là, sottotenente dell’Esercito italiano, si oppose strenuamente ai nazisti, da cui fu giustiziato, ottenendo col suo sacrificio la salvezza dei propri soldati. Dialoga con l’autore Edoardo Molinelli.

E fino al 24 maggio lungo la Galleria espositiva della Lazzerini è sempre visitabile - ad ingresso libero - la mostra fotografica di Andrea Biancalani dal titolo Mineros, con presentazione di Filippo Polenchi. L’esposizione fotografica raccoglie una serie di 12 grandi ritratti fotografici di minatori delle miniere di Asientos, nel Messico nord occidentale. L’attività mineraria caratterizza la regione da secoli; scavi e piccole miniere abbandonate sono sparse per chilometri su di un territorio aspro e semidesertico. Il lavoro di scavo, se prima si sviluppava con tunnel sotterranei, adesso è a cielo aperto e ha un forte impatto sull’ambiente circostante.

I volti ritratti da Biancalani sono la testimonianza di un’identità e allo stesso tempo tasselli viventi di una comunità, il racconto di un’esistenza difficile in un contesto pericoloso. Le problematiche ambientali si aggiungono infatti a quelle del lavoro in miniera e investono l’opinione pubblica. Gli operatori dell’informazione locale sono tenuti a distanza, i siti estrattivi sono recintati e controllati continuamente. Si hanno persino notizie di pick-up con uomini armati che presidiano le recinzioni. In Messico, come in altri paesi dell’area, fare informazione può essere difficile e pericoloso.