Volantino omofobo e attacco al sindaco "Lajatico non ha bisogno di omosessuali"

Il testo è firmato da Forza Nuova. La reazione di Barbafieri: "Mi sono spaventato. Ho avvisato le forze dell’ordine". La ricostruzione dei fatti

Volantino omofobo e attacco al sindaco  "Lajatico non ha bisogno di omosessuali"

Volantino omofobo e attacco al sindaco "Lajatico non ha bisogno di omosessuali"

di Sarah Esposito

LAJATICO

Un attacco personale e omofobo rivolto al sindaco di Lajatico Alessio Barbafieri ha scosso ieri mattina il piccolo borgo dell’alta Valdera. Un volantino firmato Forza Nuova è stato diffuso sui social tanto da diventare virale in poche ore. L’immagine è quella di una famiglia tradizionale felice, il testo recita: "Lajatico ha bisogno di figli, non di omosessuali. Sindaco dimettiti". La piazza virtuale si è sostituita completamente a quella reale. Nessuno in paese ha visto fisicamente i volantini eppure tutti sanno di cosa si stia parlando. Nessuna affissione, nessuna distribuzione. Eppure le foto di volantini sono sui cellulari di tutti, rimbalzata di chat in chat.

"Stamattina (ieri per chi legge, ndr) – racconta Barbafieri – ero impegnato in una videoconferenza quando la segreteria del Teatro del Silenzio mi ha informato di questi volantini. Dalla foto ho immaginato che fossero stati messi sulle macchine parcheggiate, e invece no".

Per seguire la ricostruzione del sindaco bisogna riavvolgere il nastro di qualche giorno. Lo scorso venerdì arriva la comunicazione a Lajatico da parte del provveditorato che a settembre non potrà formarsi una prima media, perché i ragazzi sono soltanto nove. Non abbastanza per una classe. Un argomento che accende il dibattito politico nel paese. Poi sabato mattina qualcuno si presenta in Comune a Lajatico in cerca dell’ufficio affissioni, gli rispondono che deve recarsi a Peccioli ma che il sabato è chiuso. Passano pochi giorni e la bomba esplode nella piazza virtuale dei social. "La mia reazione? – continua il sindaco – sono rimasto scioccato e spaventato soprattutto nel leggere alcuni post di accompagnamento al volantino, vagamente intimidatori. Ringrazio le istituzioni che mi hanno dimostrato da subito la loro vicinanza e solidarietà, esponenti del mio partito ma anche dell’opposizione. Credo che su questi temi non possa esserci divisione. Ho avvisato le forze dell’ordine. Quello di oggi non è il primo attacco personale che subisco, gli altri però, sempre via social, non erano firmati Forza Nuova. Il collegamento con il tema della scuola? Non saprei, non sono scelte che dipendono dal Comune, ma semmai indicazioni che arrivano dal governo centrale". Il linguaggio intimidatorio di cui parla il sindaco riporta la mente a decenni fa, e in alcuni casi a giusto un secolo fa, con parole come "patria natia", "traditori", "dentrofuori".

Al bar, all’edicola e dal tabacchi non si parla d’altro. Perché qui? Perché adesso? Ad attendere il sindaco nell’atrio del Comune troviamo Roberto Ticciati di Fratelli d’Italia, capogruppo dell’opposizione. "Appena ho potuto sono venuto a portare la mia solidarietà ad Alessio – racconta –. È un fulmine a ciel sereno. Prendo le distanze dal volantino come uomo e poi come esponente politico. Sono sconcertato".