Via l’amianto dall’ex marmeria: il Comune vince la battaglia legale

Il Consiglio di Stato ribalta il giudizio del Tar: "La bonifica dell’area spetterà al curatore fallimentare "

L’ex marmeria Lenzi a pochi passi dal centro di Casciana Terme

L’ex marmeria Lenzi a pochi passi dal centro di Casciana Terme

Casciana Terme, 12 aprile 2021 - Via l’amianto e i rifiuti abbandonati nell’ex marmeria Lenzi a Casciana Terme. E ad occuparsi della bonifica dovrà essere il curatore del fallimento della Edil Blu, società bresciana che deteneva la proprietà dell’immobile prima che il tribunale ne dichiarasse il fallimento nell’ormai lontano 2009.

Lo ha stabilito il Consiglio di Stato al quale il Comune si era rivolto dopo la sentenza del Tar della Toscana, sentenza che era risultata favorevole alla curatela. Giudizio quindi capovolto e giudizio che in pratica riabilita l’ordinanza firmata dal sindaco Mirko Terreni nel gennaio 2018.

Ordinanza che chiedeva e dunque chiede l’immediata rimozione e lo smaltimento dei rifiuti che ancora si trovano all’interno di quello che oggi è poco più di un rudere abbandonato e in avanzato stato di decadimento e soprattutto la rimozione della copertura di eternit ad elevato contenuto di amianto e per questo nociva alla salute dei residenti e della collettività.

L’ex marmeria si trova infatti ai bordi del centro cittadino, ma è contornata da numerose abitazioni. «Sapevamo di avere la ragione dalla nostra parte – ha detto il sindaco – questa sentenza ripaga l’impegno di tanti anni nella nostra battaglia per la tutela della salute dei nostri cittadini e del decoro della nostra città. Ci aspettiamo ora che il curatore del fallimento – ha aggiunto Terreni – provveda in tempi rapidi alla messa in sicurezza dell’area dell’ex marmeria dal punto di vista ambientale e si giunga alla rimozione definita dei rifiuti e dell’amianto".

L’ordinanza emessa dal Comune di Casciana Terme, che nelle varie fasi di giudizio è stato assistito dall’avvocato pisano Germano Scarafiocca, prevede che le operazioni di bonifica debbano essere precedute dalla realizzazione di un vero e proprio progetto di rimozione e smaltimento, progetto che deve poi essere sottoposto all’approvazione delle autorità sanitare, la Asl appunto. Tutto questo deve avvenire entro il mese di aprile. In caso contrario com’è ovvio scatteranno le conseguenti denunce.