REDAZIONE PONTEDERA

Vendemmia, fatica per pensionati e studenti

Sorpresa: ecco chi compone il 70% della forza lavoro. E gli stranieri sono pochi

La vendemmia di quest’anno sta andando molto bene

Pontedera (Pisa), 10 settembre 2015 - Studenti e pensionati fanno la vendemmia. Sono loro, quest’anno, a fare la parte del leone nelle aziende medio piccole della Valdera e della Valdarno. La soglia è importante: il 70% del personale, insieme a qualche addetto fisso ed ai pochi avventizi che sono rimasti nelle aziende di piccola taglia. A fornire il dato è la Confederazione Italiana Agricoltori della Provincia di Pisa, diretta da Stefano Berti. Diverso il quadro nella grandi aziende della Valdera, alta o bassa, e della Valdicecina dove c’è un 20 % di personale straniero: albanesi rimasti senza lavoro per la durissima crisi dell’edilizia, e senegalese e marocchini che si alternano con la conceria dove sono praticamente in mano alle agenzie interinali. I cinesi, che anni fa avevano fatto capolino nelle coltivazione della barbatelle di Cenaia – una delle patrie in Italia di questa coltura antica e fondamentale per il vitivinicolo – quest’anno si possono trovare anche tra i filari, a raccogliere le ciocche per la vinificazione.

Una vendemmia davvero promettente quella in corso – tutte le organizzazioni agricole da Coldiretti a Cia e Unione Agricoltori l’hanno sottolineato – che ha rispettato anche i pronostici in loco portando lavoro per qualche settimana a mille persone. Tutto è stato ottimale nella maturazione delle uve – a partire dal mix climatico e dallo scampato pericolo del maltempo di fine estate – che diventano vini pisani conciuti e apprezati ormai in mezzo mondo: si stanno aprendo situazioni interessanti nel mercato dell ’America Latina, come in Sud Africa e in Oriente.

L’export ormai vale il 50%. La vite, in provincia di Pisa, è un affare che interessa oltre 2.500 aziende – tra piccolissime familiari, medie e grandi – che producono circa 128mila ettolitri di vino per una produzione complessiva di circa 15milioni di bottiglie tra Doc, Docg, Igt e non. Una produzione che guarda sempre di più all’estero: sono diventati assolutamente determinanti i mercati della Germania, Cina e Usa. Qui va più della metà della produzione dopo che le aziende in passato – negli anni dell’Italia che andava forte – avevano dopo servito centinaia di ristoranti.

Un buon 50% del personale assunto per la vendemmia viene pagato con voucher, per chi è stato assunto con tutte le altre forme previste dalla legge la paga oraria è di 6,80 euro l’ora. Ci sono buone prospettive nella nostra zona di poter proseguire il lavoro con la raccolta delle olive, altro settore che porta solitamente altre 400 posti per qualche settimana. Anche in questo caso è un’opportunità che può essere sfruttata dalla solita tipologia di manodopera. Lo scorso anno quasi tutti i posti di lavoro a tempo furono persi: le olive per il 90% non vennero raccolte. Quest’anno le cose – anche secondo la previsione delle organizzazione agricole – dovrebbero andare diversamente.